MANUFATTI DI EPOCA ROMANA SOTTO LA VARIANTE DI DIGNANO

«La Variante di Dignano, con il suo scavo di una dozzina di metri di profondità, potrebbe imbattersi in aree di notevole interesse archeologico». La denuncia è della portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Ilaria Dal Zovo.

«Uno studio molto accurato dell’architetto Luca Vignando, presentato alcuni giorni fa a Dignano, ha messo in evidenza alcuni punti critici di carattere storico-tecnico del progetto. L’area interessata dalla Variante presenta infatti strade militari e intercomunali di epoca romana e la conseguente, probabile, centuriazione dell’agro circostante – spiega la portavoce del MoVimento 5 Stelle -. Non lontano dall’area interessata dall’intervento, a Vidulis di Dignano, come inserito anche nella relazione archeologica effettuata dalla stessa Regione, è stata rinvenuta un’importante villa rustica romana di età giulio-claudia, mentre all’altezza di Bonzicco doveva esistere, con tutta probabilità, un antico attraversamento sul “Tiliaventum”. La relazione effettuata dalla Regione, però, non mette in relazione queste varie situazioni, ma le tratta in modo distinto, non valutando nel suo insieme la storia di quei luoghi».

«La nuova opera potrebbe poi contrastare con la normale laminazione delle acque meteoriche prevenienti dalla campagna limitrofa ad est e dirette, secondo l’orografia storica, verso il Tagliamento – aggiunge Dal Zovo -. Il “tunnel” presente nel progetto, lungo ben 450 metri e profondo fino a 15 metri sul piano di campagna, potrebbe creare un “effetto diga” dovuto alla sua parziale impermeabilità. Nella golena invasa dal tratto di strada “in rilevato” questo problema potrebbe innescare un “effetto laguna” causato, anche, dall’acqua “di ritorno” proveniente dalla barriera del “tunnel”. Ulteriori problemi – aggiunge la consigliera del M5S – potrebbero essere poi provocati dalla trivellazione del terreno indispensabile per inserire una doppia fila di pali del diametro di ben 1,2 metri ciascuno necessari alla costruzione delle “spalle” del “tunnel”. Gli effetti più cospicui potrebbero essere di natura acustica, tuttavia per le abitazioni più vicine ad esso (distanti solo una decina di metri) non si potrebbero escludere criticità statiche come confermato anche da un funzionario di Fvg Strade nel corso di un incontro pubblico».

«A breve invieremo lo studio dell’architetto Vignando alla Regione e a Fvg Strade – annuncia Ilaria Dal Zovo -. Questi elementi sono importanti e la nostra storia non può essere cancellata da un’opera infrastrutturale».

«Stiamo anche lavorando a una nuova mozione per chiedere la riapertura della procedura di Via, procedura che permetterebbe di valutare l’opera sotto tutti gli aspetti. La Regione alla luce dei nuovi studi che sono stati prodotti, non può essere contraria – attacca Dal Zovo -. La riapertura della procedura di Via non impedirebbe, infatti, il normale prosieguo del progetto, ma metterebbe in luce gli eventuali problemi ancora non valutati in modo adeguato».

«Senza dimenticare – precisa la portavoce del M5S – che la Corte dei Conti ha recentemente richiesto all’amministrazione regionale chiarimenti in ordine alla lievitazione dei costi della Variante di Dignano. Chiarimenti sui quali è calato un silenzio tombale. Per fare luce su questo aspetto di questa storia abbiamo da poco depositato una interrogazione rivolta alla giunta Serracchiani per capire se siano state valutate ipotesi alternative dell’intervento, non solo a causa della lievitazione dei costi complessivi del progetto ma anche alla luce delle problematiche tecniche emerse in sede di progettazione definitiva».

«L’esecutivo regionale, infine, deve spiegare se sia stato valutato il rapporto costo/benefici non solo alla luce dell’esplosione dei costi, ma anche in considerazione del fatto che le ordinanze di divieto di circolazione del traffico pesante hanno già risolto i problemi di sicurezza che – conclude Dal Zovo – hanno giustificato all’epoca la programmazione di quest’opera».