Grave situazione denunciata da operatori pronto soccorso Udine

“Quando sono le forze di opposizione a denunciare la situazione drammatica nei pronto soccorso, il presidente della Regione accusa di voler denigrare e ‘gufare’, ora che sono gli operatori che quotidianamente operano in prima linea nella lotta al Covid, ci auguriamo che Fedriga si renda conto della situazione e cerchi di risolverla, senza girare lo sguardo”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Andrea Ussai. “Il presidente della Regione non si occupi solo del colore ma anche di una seconda ondata gestita male Gli ospedali pieni, le case di riposo sono in buona parte colpite dal virus. Non crediamo che arriverà un ‘mea culpa’, ma speriamo almeno in provvedimenti per fronteggiare le a pesanti criticità evidenziate”.

“Il presidente e il vice Riccardi, anche rispondendo a una nostra interrogazione la scorsa settimana, cercano di rassicurare sulla disponibilità di posti letto, ma sia le terapie intensive che gli altri reparti sono in evidente difficoltà. Le immagini che circolavano ieri sera sui siti di informazione e sui social erano, purtroppo, significative; e la lettera dei trenta Dirigenti Medici della SOC Pronto Soccorso-Medicina d’Urgenza di Udine, indirizzata al direttore generale di ASUFC, Massimo Braganti, non lascia spazio ai dubbi” sottolineano i consiglieri M5S.

“Per quanto riguarda le terapie intensive, è stato confermato che Udine è satura da un mese e che ora verranno spostati dieci pazienti a Trieste – aggiungono i portavoce -. Il piano di potenziamento della Regione sta definitivamente saltando, considerato che ai 120 posti di terapia intensiva iniziale il piano di potenziamento ne prevedeva 55 in più. In merito alla nostra interrogazione, Riccardi aveva detto che i posti dedicati ai pazienti Covid erano 59, oggi i ricoveri sono 62: ciò significa che stiamo ricoverando persone nei posti inizialmente previsti per i no Covid”.

“L’allarme già lanciato da anestesisti e rianimatori all’inizio di novembre tracciava un quadro preoccupante per i nostri ospedali, ma evidentemente non si è intervenuto in maniera sufficientemente efficace per migliorare la situazione – continuano Ussai e Sergo -. Molto più facile prendersela con il Governo, come accaduto qualche giorno dopo, per avere posizionato il Friuli Venezia Giulia in zona arancione. La priorità deve essere quella di migliorare la risposta sanitaria e evitare gravi situazioni come quelle denunciate nei giorni scorsi, ascoltando le istanze degli operatori. Altrimenti anche l’eventuale zona gialla, che potrebbe arrivare nei prossimi giorni, sarebbe una vittoria di Pirro”.