giovedì, 23 Gennaio 2025
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Fotovoltaico, Capozzi: Cdx non vuole risolvere il problema

“Dove ha fallito il fratello europarlamentare, che si era speso per bloccare l’impianto friulano di Carlino (poi, però, comunque autorizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia…), deve entrare in scena il fratello ministro. Ora, infatti, tocca anche a Luca Ciriani ricevere un’istanza per bloccare il parco fotovoltaico ipotizzato nei pressi dell’area archeologica di Aquileia. Peccato che Luca Ciriani fosse assessore regionale all’Energia quando il Ministero diede alle Regioni la possibilità di individuare le aree non idonee e non l’abbia fatto. Se non fosse tutto vero, ci sarebbe da decidere se mettersi a ridere oppure a piangere”.

Questa la reazione, espressa attraverso una nota stampa, della consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), dopo aver appreso dell’iniziativa presa dal collega Igor Treleani (FdI) di affidare agli uffici del ministro Luca Ciriani la richiesta di salvaguardare l’area della città patriarcale e sito Unesco che, nell’opposizione all’impianto di 210.000 metri quadrati per una potenza nominale di picco di 9.989 kW, troverebbe concordi anche le istituzioni e le comunità locali.

“Infatti, non si capisce, essendo Treleani, i Ciriani e Scoccimarro tutti esponenti di Fratelli d’Italia, come mai in Regione – aggiunge l’esponente pentastellata – debbano ancora oggi essere individuate le aree idonee e quelle non idonee per l’installazione di questi impianti, come richiesto dallo Stato a partire dal 2010, ai tempi della Giunta Tondo”.

“La situazione è davvero paradossale: il Centrodestra – sottolinea la rappresentante del M5S – sta permettendo tutto questo e ora che governa Comuni, Regioni e Paese, chiede a sé stesso di risolvere il problema. Per fortuna che in Italia ci sono donne come Alessandra Todde che hanno a cuore il proprio territorio e solo grazie al suo esempio potremo raggiungere gli obiettivi di pubblico interesse, non privato”.

“Per l’ennesima volta, ci ritroviamo a chiedere con forza – conclude Capozzi – di contemperare gli obiettivi della pianificazione territoriale ed energetica, con i valori della tutela dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità, del patrimonio culturale e paesaggistico, nonché del suolo agricolo e delle peculiari produzioni agroalimentari del territorio, senza consumare ulteriori terreni”.

Autonomia differenziata, Capozzi: Sentenza rivoluzionaria, percorso da rivedere

“I cittadini pagano l’equilibrio di questo Governo che si regge in piedi grazie ai contentini dati alle varie forze politiche: la riforma della giustizia per Forza Italia, il premierato a Fratelli d’Italia e, infine, l’autonomia differenziata tanto cara alla Lega”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), inserendosi nel dibattito sull’ autonomia differenziata alla luce delle recenti evoluzioni del tema e ricordando che “la riforma Calderoli, prevista nella legge 86/2024, è stata smantellata nel suo cuore dalla prima pronuncia da parte della Corte costituzionale. Questa certezza ci porta a dire che non si potrà parlare di autonomia differenziata, così come l’hanno concepita i leghisti”.

“Tuttavia, anche per una Regione a statuto speciale come la nostra, la sentenza è stata rivoluzionaria – aggiunge l’esponente pentastellata – perché, in sostanza, ha censurato l’estensione delle procedure previste dalla legge 86/24 alle Regioni a statuto speciale, giacché tali Regioni devono invece ricorrere a quelle previste dai rispettivi statuti”.

“Dopo la pronuncia di ieri da parte della Corte che ha ritenuto inammissibile il quesito referendario dell’autonomia differenziata, la stessa autonomia differenziata – precisa Capozzi – subirà comunque una decisa revisione in sede di Parlamento, una riscrittura così come suggerito dalla stessa Corte”.

“Questo pronunciamento, benché bocci il ricorso al referendum, contribuisce a chiarire ogni dubbio sul percorso dell’autonomia – sottolinea infine la rappresentante del M5S – che continuerà a svilupparsi nel pieno rispetto della Costituzione, delle indicazioni della Consulta e del principio di Unità nazionale, mantenendo al centro i valori di sussidiarietà e solidarietà”.

Salute, Capozzi: Punto nascite San Vito al Tagliamento, bene sentenza Tar

“Chiediamo all’assessore regionale Riccardi di non nascondersi dietro i cavilli, modificando una parte degli atti amministrativi che hanno portato alla sospensione sine die del Punto nascite di San Vito al Tagliamento, riaprendo immediatamente la struttura. Un atto ormai quasi dovuto, così come richiesto dalla petizione sottoscritta da 14.986 firmatari e da noi sostenuta in sede di Consiglio regionale”.

Lo auspica, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo la parola sul delicato tema del Punto nascite di San Vito al Tagliamento (Pordenone), ‘sospeso’ ormai da oltre un anno per carenza di personale e oggetto di proteste per ottenere la sua riapertura, sotto forma di numerose iniziative, anche da parte del Comitato Salute pubblica.

“Con la revoca della convenzione con il Policlinico San Giorgio di Pordenone – aggiunge l’esponente pentastellata – la riapertura di San Vito diventa più che mai necessaria. Questa struttura e quella di Latisana hanno sempre espresso numeri importanti che non richiederebbero nemmeno la necessità di deroghe ministeriali, se solo la politica lo volesse”.

“Ricordiamo ancora come, nel vicino Veneto, il presidente Zaia, di cui qualcuno si ricorda solo per il terzo mandato, festeggia ogni anno – precisa Capozzi – il record del punto nascite di Portogruaro, dove sono nati 273 bambini nel 2023 e circa 300 nel 2024”.

“Una migrazione continua ed evidentissima – sottolinea la rappresentante del M5S – si verifica dalla nostra regione verso le strutture venete, resa purtroppo necessaria dall’indebolimento del sistema di quelle specifiche zone del Friuli Venezia Giulia”.

Occupazione, Capozzi e Patuanelli: Ublox, Governo e Regione tutelino i 200 lavoratori

“Sembra, purtroppo, un autentico paradosso: 200 posti di lavoro messi in seria discussione proprio in un settore proiettato verso il futuro e ad alto impatto tecnologico. Il rischio di chiusura della Ublox va affrontato subito con grande serietà, al fine di salvaguardare i diritti delle famiglie coinvolte, ma anche l’alto livello di professionalità delle figure interessate”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), concentrandosi sulle problematiche legate al futuro della Ublox di Sgonico, realtà con sede in Svizzera, dopo l’allarme lanciato dall’Unione Sindacale di Base.

“La dismissione riguarderebbe il ramo d’azienda ‘cellular’ e coinvolgerebbe soprattutto figure altamente specializzate – aggiunge l’esponente pentastellata in relazione alle problematiche che riguardano l’azienda con sede nelle vicinanze della stazione di Prosecco nel comune di Sgonico – impegnate nell’area della ricerca e dello sviluppo delle comunicazioni. Ingegneri, soprattutto, ma anche amministrativi”.

“Il problema va preso immediatamente di petto, assicurando debito supporto a chi garantisce un simile patrimonio umano e professionale. Compito della Istituzioni – precisa Capozzi – è quello di inserirsi immediatamente nelle contrattazioni per supportare i lavoratori sia nella salvaguardia dei loro diritti rispetto l’azienda, sia nel garantire il loro percorso futuro”.

“In attesa di comunicazioni da parte dell’azienda attiva nel settore della telefonia cellulare, su una prospettiva che farebbe seguito ad analoghi provvedimenti già assunti nei confronti di altri reparti in Paesi diversi dall’Italia, emerge l’urgenza – sottolinea la rappresentante del M5S – con cui Governo e Regione Friuli Venezia Giulia siano chiamati a intervenire sulla vertenza. La convocazione di un tavolo immediato potrebbe costituire un prezioso punto di partenza, anche andando a stabilire una deroga, come richiesto dalle stesse organizzazioni sindacali, al numero minimo del personale interessato da crisi, in questo caso inferiore a 250, reclamando l’importanza strategica dell’azienda”.

“Le contrattazioni con le parti datoriali – conclude Capozzi – vanno perciò seguite e supportate in maniera concreta. Personalmente, mi unisco all’appello del collega Patuanelli affinché tutte le forze sindacali organizzino quanto prima una mobilitazione unitaria per affrontare il sempre più preoccupante tema della deindustrializzazione in regione”.

Anche il senatore Stefano Patuanelli interviene sul tema evidenziando come “in un Paese farcito di propaganda capita che nel silenzio assoluto dei media (e ovviamente del Governo) stiano per essere messe in strada altre 200 persone”.

“La Ublox di Prosecco – aggiunge Patuanelli – si avvia alla chiusura, disperdendo un patrimonio di eccellenze (la maggior parte ingegneri) nella ricerca e sviluppo del settore cellulare. Non proprio un comparto in crisi sistemica.
Capiamo che il Ministro Urso sia impegnato ad organizzare bellissime mostre al MiMIT, ma tra un evento e l’altro sarebbe fondamentale convocare un tavolo sulla vertenza prima che sia troppo tardi.
Sempre che le crisi industriali, dati i 22 mesi di calo consecutivo della produzione, vengano ancora affrontate da questo Governo”.

“Credo sia infine necessario – conclude Patuanelli – che le forze sindacali tutte, in modo unitario, organizzino una mobilitazione che affronti il tema della deindustrializzazione del Friuli Venezia Giulia”.

Fotovoltaico, Capozzi: Dati Terna confermano, target già superato in Fvg

“Secondo le ultime statistiche diramate da Terna, dal 2021 al 2024 nella nostra regione sono stati installati 652 MW di fotovoltaico, 337 dei quali solamente l’anno scorso. In questo modo è stato superato il target prefissato dal Dm ‘Aree idonee’ del 21 giugno 2024 non solo per l’anno appena concluso ma, addirittura, con dodici mesi di anticipo rispetto al target del 2025”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), rendendo note le statistiche di Terna Rete Elettrica Spa, società operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, aggiornate alla data odierna.

“La curiosità – aggiunge l’esponente pentastellata – deriva dal fatto che, dei 14.360 impianti installati nel 2024, solamente quattro sono superiori ai 10 MW, per una potenza complessiva di 66 MW. Questo significa che, anche senza installare i grandi parchi fotovoltaici autorizzati negli ultimi anni e che stanno facendo discutere le comunità locali, ci stiamo avviando verso la decarbonizzazione”.

“L’auspicio – precisa Capozzi – è che, anche grazie a queste considerazioni, la politica regionale ci capisca bene quando chiediamo con forza di contemperare gli obiettivi della pianificazione territoriale ed energetica con i valori della tutela dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità, del patrimonio culturale e paesaggistico, del suolo agricolo e delle peculiari produzioni agroalimentari del territorio, senza consumare ulteriore suolo”.

“Lo facciamo – conclude Capozzi – nella piena consapevolezza che non stiamo di certo ostacolando i processi di decarbonizzazione e di transizione ecologica e che, al contrario, ne stiamo chiedendo l’attuazione”.

Tagliamento, Capozzi: Scoccimarro confuso rompe fronte sindaci

“L’assessore regionale Scoccimaro continua a fare confusione sul delicato tema legato alla messa in sicurezza del Tagliamento e, invece di unire il fronte dei sindaci, lo rompe. La sensazione è che si voglia lasciare agli esperti le decisioni che, invece, non si ha il coraggio di prendere”.

L’allarme viene lanciato, attraverso una nota stampa, dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), che aggiunge anche come “gli esperti, stando alla mozione Maurmair, sono stati chiamati a comprendere meglio la traversa adiacente al ponte di Dignano, così come indicato nel dispositivo della mozione del collega consigliere”.

“Ora, però, scopriamo – rimarca l’esponente pentastellata – che il componente dell’Esecutivo, confuso, ha fatto marcia indietro anche sul cronoprogramma annunciato un mese fa, in base al quale avrebbe già dovuto affidare la progettazione delle opere”.

“Tutto da rifare, dunque! Forse – evidenzia Capozzi – è addirittura meglio così, ma quali serietà e credibilità emergono da questo modus operandi?”.

“Chi minacciava denunce – sottolinea la rappresentante del M5S – nei confronti di coloro che contestavano le opere, oggetto di continue modifiche da parte della Giunta stessa, e li tacciava di irresponsabilità, dovrebbe rivolgere altrove le proprie attenzioni”.

“Se solo si desse luogo al dibattito pubblico da noi chiesto, ma bocciato anche in occasione dell’ultima legge di bilancio, probabilmente non assisteremmo a questa indecorosa querelle. I sindaci, ancora adesso, non sanno – conclude Capozzi – chi pagherà questi tecnici, quando sarebbe bastato coinvolgere la IV Commissione regionale dove, per essere auditi, non si viene pagati: basta chiederlo o rispondere all’invito, come già avvenuto nel recente mese di novembre”.

Crisi Tirso, Richetti: Servono politiche industriali a lungo termine

“Chiedo che le istituzioni locali e nazionali – Comune, Regione, Prefettura e Governo – si assumano la piena responsabilità di garantire e monitorare con attenzione ogni fase del percorso di rilancio dello stabilimento. Richiamo l’INPS ai propri doveri affinché provveda con tempestività all’erogazione degli ammortizzatori sociali, necessari per soddisfare i fabbisogni quotidiani dei lavoratori ora disoccupati, evitando ulteriori aggravamenti della loro già critica situazione economica”.

“Inoltre, è fondamentale che non ci si limiti a una semplice riconversione dello stabilimento, ma si promuovano strategie di sviluppo industriale e occupazionale sostenibili, con una visione a lungo termine, capaci di garantire stabilità e crescita per il territorio e per i lavoratori coinvolti”.

Fotovoltaico, Capozzi: Il tempo è scaduto, così gli impianti proliferano

“La Regione Friuli Venezia Giulia avrebbe dovuto, entro 180 giorni dal 2 luglio scorso, emanare una legge con la quale individuare le aree non idonee per la collocazione di impianti fotovoltaici. Tuttavia, il disegno di legge approvato dalla sola Giunta regionale lo scorso 13 dicembre non è ancora stato consegnato al Consiglio regionale”.

Il ritardo viene segnalato, attraverso una nota stampa, dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), facendo esplicito riferimento “ai tempi con i quali la Regione intende individuare le aree non idonee all’installazione di parchi fotovoltaici”.

“I termini – rimarca l’esponente pentastellata – sono ormai scaduti! Se solo lo Stato volesse, infatti, potrebbe già attivare i poteri sostitutivi davanti all’inerzia della Regione ma, di sicuro, non per avere limiti più restrittivi rispetto quelli attuali. In ogni caso, anche se il Consiglio regionale avesse approvato la legge regionale nei termini previsti, la terza legge regionale in tre anni su questo tema non sarebbe immediatamente efficace. Come, del resto, non lo sono state le precedenti”.

“La nuova norma – precisa Capozzi – stabilisce infatti che nulla cambi fino all’approvazione di un’altra delibera. Alla Giunta si concedono altri dodici mesi di tempo per individuare la cartografia delle aree non idonee, sperando che non servano tutti e dodici. Dopo un passaggio in sede di Commissione, la delibera rimarrà sul sito della Regione per una trentina di giorni, al fine di essere oggetto di eventuali osservazioni: solo allora tornerà davanti all’Esecutivo per il recepimento di quanto segnalato da cittadini e portatori di interesse. Finito l’iter, le aree non idonee avranno piena efficacia sugli impianti da realizzare, ma non su quelli già richiesti o che verranno richiesti nel frattempo”.

“Soltanto in quel momento – sottolinea ancora la rappresentante del M5S – avrebbero piena efficacia anche i nuovi requisiti per gli impianti che necessitano di una Valutazione di impatto ambientale, tra i quali l’accumulo con gli altri parchi della zona, unica vera innovazione prevista”.

“Si tratta di una norma che rischia eventuali impugnazioni governative, azioni che allungherebbero ulteriormente i tempi e darebbero ulteriore margine per inoltrare domande. Domande che non si sono arrestate nemmeno durante il periodo natalizio – conclude Capozzi – e che sono state presentate per due nuovi parchi agrovoltaici: un ulteriore impianto a Pradamano da 40 MW, più uno tra San Quirino e Montereale Valcellina da 80 MW”.

Animali, Capozzi (M5S) e Pluda (HSI): Presentata mozione contro allevamenti in gabbia

“Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia si attivi per promuovere la transizione cage-free e per assicurare che in tutte le mense pubbliche dell’amministrazione regionale i prodotti di origine animale utilizzati provengano da allevamenti senza gabbie”. L’invito arriva, attraverso una nota, dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), riprendendo i contenuti di una mozione da lei stessa presentata in tal senso.

“L’auspicio – spiega la Capozzi – è quello che, seguendo l’esempio di Emilia-Romagna, Abruzzo e Campania, che tra il 2021 e il 2022 avevano approvato delle risoluzioni per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti regionali, anche il Fvg possa ora decidere di schierarsi dalla parte del benessere animale”.

“L’istanza – aggiunge l’esponente pentastellata – è in linea con l’iniziativa ‘End the Cage Age’ portata avanti dai cittadini europei e che ha raccolto 1,4 milioni di firme in tutta l’Unione europea (90mila delle quali in Italia), diventando così la terza Ice con il più alto numero di firme raccolte in assoluto e la prima Ice di successo sul benessere degli animali allevati”.

“La stessa Commissione europea, nel 2021, aveva risposto a questa iniziativa sostenuta da 170 organizzazioni di tutto il mondo, tra le quali Animal Equality Italia e Humane Society International/Europe. L’organismo internazionale – precisa la consigliera – si era impegnato pubblicamente a porre fine all’uso delle gabbie nell’Ue attraverso la revisione della legislazione sul benessere degli animali, che avrebbe dovuto essere pubblicata entro la fine del 2023, con l’obiettivo di arrivare entro il 2027 al divieto totale del loro impiego in Europa”.

“Le molteplici inchieste realizzate dal team investigativo di Animal Equality a livello nazionale e internazionale – sottolinea la rappresentante del M5S – documentano le pessime condizioni di vita che sono costretti ad affrontare gli animali rinchiusi in gabbia per gran parte della loro esistenza negli allevamenti. All’interno delle gabbie, infatti, milioni di galline, maiali e conigli in Italia soffrono terribilmente a causa di sovraffollamento, mancata possibilità di esprimere i loro comportamenti più naturali, malformazioni e stress che favoriscono grave malessere psico-fisico”.

“Abbiamo presentato questa mozione – conclude la Capozzi – convinti del fatto che gli allevamenti in gabbia costituiscano un metodo obsoleto che nuoce al benessere degli animali. Numerose sono le aziende leader in Italia che stanno eliminando gradualmente le gabbie dalle rispettive filiere: ciò dimostra che l’allevamento senza l’uso di gabbie non solo è possibile, ma che è già in atto. Pertanto, un deterrente può essere quello che nelle mense regionali non si utilizzino alimenti provenienti da allevamenti in gabbia. Anche la nostra Regione, perciò, può fare concretamente la sua parte in questo percorso volto a dare umanità a una gestione degli animali che, attualmente, non la possiede”.

La consigliera si unisce poi a chi, come Martina Pluda, direttrice per l’Italia di Humane Society International/Europe, sostiene che “la presentazione di questa mozione rappresenta un passo significativo verso un futuro più compassionevole ed etico per il Fvg. Eliminare l’uso delle gabbie non è solo un imperativo etico, ma anche una necessità pratica per migliorare il benessere degli animali e rispondere alle aspettative di cittadini sempre più consapevoli. Il Fvg può essere un esempio, adottando e promuovendo l’allevamento senza gabbie, che migliora il benessere degli animali, contribuendo così a un fondamentale cambiamento positivo nella società”.

E attraverso Francesca Flati, responsabile delle Relazioni istituzionali di Animal Equality Italia, rende noto che “nel 2023, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato un parere scientifico richiesto dalla Commissione europea in cui raccomandava alternative alle gabbie per migliorare il benessere degli animali allevati. Le evidenze scientifiche e la volontà dei cittadini italiani ed europei sono allineate nel sostenere la necessità di una transizione cage-free che migliori le condizioni degli animali allevati a scopo alimentare. La mozione presentata in Fvg, pertanto, costituisce un atto politico importante: la Regione può aggiungersi ai soggetti capofila in Italia verso quella che sarà una transizione cruciale che coinvolgerà l’intera Ue”.

Rfi, Capozzi: Passaggi a livello Udine, il protocollo non offre risposte

“Adesso, finalmente, anche l’assessore regionale Amirante inizia a capire perché il M5S ha cercato di far ragionare il Comune di Udine e la Regione Friuli Venezia Giulia, spiegando i punti di debolezza del protocollo sui passaggi a livello firmato il 2 settembre scorso nel capoluogo friulano con la sola Rfi”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), riferendosi all’ormai annosa questione relativa alla dismissione dei passaggi a livello udinesi e aggiungendo anche che “il fatto che l’esponente dell’Esecutivo giudichi scarno il materiale che Rfi si è impegnata a produrre, in ritardo come sua prassi, dimostra quanto fosse nebuloso il documento firmato dalle parti”.

“Nel protocollo – aggiunge l’esponente pentastellata – si dice infatti che la progettazione è stata completata. Forse, però, sarebbe bastato presentare i progetti a Comune e Regione, perché lì dentro avremmo avuto non solo i cronoprogrammi, ma anche il computo metrico dei costi dell’opera. Tuttavia, a distanza di tre mesi, queste cose non è ancora possibile saperle”.

“Il vero punto davvero scarso e, per giunta, oltremodo scarno – precisa Capozzi – è che quel protocollo si rivela inutile, perché non è stato firmato da chi dovrebbe garantire i finanziamenti: ovvero, il ministero dei Trasporti con cui Rfi stipula il contratto di programma investimenti, aggiornato ogni anno. Quello del 2024 è stato infatti presentato alle Camere e pubblicato sul sito di Rfi un mese fa”.

“Nello stesso documento, inoltre, nell’ambito dello stanziamento – sottolinea la rappresentante del M5S – non vi è traccia degli ulteriori 40 milioni di euro. O, meglio, ci sono, ma rappresentano un ripristino dei fondi che erano stati tolti nel 2023. Perciò, ci tocca fare anche qui un’opera di fede e credere a quanto ci viene detto, perché le carte ufficiali dicono tutt’altro”.

“A distanza di tre mesi – conclude Capozzi – i cittadini di Udine attendono ancora di sapere quale sarà il destino dei binari che tagliano in due la città. Rimarranno attivi o verranno dismessi? Quando qualcuno firmerà un protocollo con queste risposte insite, allora e solo allora, potremo dirci soddisfatti. Ecco perché la raccolta firme deve continuare e invitiamo tutti a far sentire la propria indignazione”.

Bilancio, Capozzi: Riqualificare mense scuole Moggio Ud e Pasian di Prato

“Sostenere finanziariamente gli interventi di riqualificazione delle mense scolastiche nei Comuni di Moggio Udinese e di Pasian di Prato, non finanziati con risorse provenienti dal Pnrr per insufficienza di risorse”.

Lo auspica in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), facendo esplicito riferimento a quanto da lei stessa chiesto e ottenuto attraverso un ordine del giorno tematico, recepito dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia nel corso dei lavori relativi alla recente manovra di bilancio

“Un provvedimento del ministro dell’Istruzione e del Merito – spiega l’esponente pentastellata – ha inteso finanziare l’estensione del tempo pieno scolastico per ampliare l’offerta formativa delle scuole e renderle sempre più aperte al territorio, anche oltre l’orario scolastico, accogliendo le necessità di conciliare la vita personale e lavorativa delle famiglie”.

“Tale progetto – precisa Capozzi – mira a perseguire l’attuazione graduale del tempo pieno, anche attraverso la costruzione o la ristrutturazione degli spazi delle mense, al fine di conseguire il target europeo M4C1-21 del Pnrr, prevista per lo Stato italiano di almeno mille edifici”.

“L’avviso pubblico per la presentazione di proposte per la messa in sicurezza e/o la realizzazione di mense scolastiche, da finanziare nell’ambito del Pnrr – sottolinea la rappresentante del M5S – ha portato alla raccolta di un certo numero di candidature che possono quindi essere inserite in graduatoria, fatti salvi i controlli e le verifiche ancora in corso d’opera, per un totale di 890 interventi (Cup) e un importo di finanziamento richiesto di 514.928.585 euro”.

“I Comuni regionali ammessi al finanziamento – dettaglia ancora Capozzi – sono quelli di Mortegliano e di Tricesimo, mentre Moggio Udinese risulta ammesso con riserva e non ammesso, invece, il comune di Pasian di Prato”.

“Con l’ordine del giorno approvato pochi giorni fa in Consiglio regionale, considerata l’importanza del servizio di refezione scolastica per gli studenti, auspichiamo perciò che la Giunta – conclude Capozzi – valuti con attenzione e soddisfi la richiesta dei Comuni di Moggio Udinese e di Pasian di Prato di veder finanziati gli interventi non ammessi a finanziamento con i fondi Pnrr per insufficienza di risorse”.

Bilancio, Capozzi: Pazienti oncologici, miglioriamo erogazione contributi acquisto parrucche

“Ampliare la platea dei possibili destinatari dei contributi concessi per l’acquisto di una parrucca a vantaggio dei pazienti affetti da alopecia in seguito a terapia chemioterapica o radioterapica, conseguente a patologia tumorale”.

Questo è stato quanto chiesto e ottenuto dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), attraverso un ordine del giorno tematico da lei stessa depositato e successivamente recepito dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia nel corso dei lavori relativi alla recente manovra di bilancio.

“La legge regionale – dettaglia l’esponente pentastellata in una nota stampa – prevede di sostenere i pazienti affetti da alopecia in seguito a terapia chemioterapica o radioterapica, alleviando il disagio psicologico derivante dalla perdita dei capelli e concedendo ai cittadini con un valore dell’Indicatore della Situazione economica equivalente (Isee) pari o inferiore a 30.000 euro, un contributo nella misura massima di 400,00 euro, correlato all’acquisto di una parrucca”.

“I fondi regionali, aumentati grazie al nostro emendamento accolto quest’estate, rischiano però – spiega ancora Capozzi – di non essere spesi dalle Aziende sanitarie, alle quali va presentata la domanda di concessione. Sia a causa della scarsa informazione esistente su tale iniziativa, anche tra chi produce e vende questi prodotti, sia a causa dei paletti troppo rigidi individuati dalla Giunta”.

“In autunno – ricorda ancora la rappresentante del M5S – avevamo chiesto non a caso di togliere i riferimenti all’Isee per essere riconosciuti tra i beneficiari, ma la nostra istanza non era stata accolta”.

“Con l’ordine del giorno approvato pochi giorni fa in Consiglio regionale, auspichiamo perciò che la Giunta mantenga gli impegni presi – conclude Capozzi – e che intervenga su questi criteri nel corso del 2025, facendo sì che le risorse a disposizione delle Aziende possano essere erogate a chi ne ha effettivamente bisogno”.

Ovovia, Richetti e Menis: Trieste ostaggio di questo progetto

Il progetto della cabinovia a Trieste è un fallimento annunciato, un esempio di cattiva gestione politica e amministrativa che ignora vincoli ambientali, normative e il dissenso di una larga parte della cittadinanza. Non si tratta solo della posizione del comitato No Ovovia, ma di una diffusa preoccupazione tra i triestini che vedono in quest’opera uno spreco di risorse che potrebbero essere rispondere a problemi ben più urgenti per la città.

La sentenza del TAR ha messo in luce gravi irregolarità, tra cui la mancata Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) e l’approvazione di varianti urbanistiche dopo l’avvio dei lavori, un modus operandi inaccettabile.

L’opera minaccia aree protette Natura 2000 e il valore storico del Porto Vecchio, come confermato dalla bocciatura dei fondi PNRR per mancato rispetto del principio ‘Do No Significant Harm’. Uno schema che si ripete, come avvenuto per il progetto di via Frausin, dove si è agito prima del via libera urbanistico. Reiterare atti identici nonostante i rilievi del TAR pone seri interrogativi sulla volontà di rispettare la legalità.

La cabinovia, quindi, non rappresenta soltanto un’opera inutile, ma un simbolo di spreco di risorse pubbliche e di forzature politiche.

Non esistono motivi di interesse pubblico che giustifichino la sua realizzazione. Il modo con cui si procede sembra dettata più da calcoli politici ed elettorali che da una visione strategica per il territorio. Le risorse già spese, e quelle necessarie per proseguire, rischiano di pesare ulteriormente sulla collettività, mentre una larga parte di triestini ritiene che i problemi reali siano ben altri Invece di rispondere a queste priorità, l’amministrazione insiste su un progetto divisivo e costosissimo.

Chiediamo l’immediato ritiro del progetto. Regione e Comune devono fermarsi, assumersi la responsabilità di questo costoso fallimento e avviare un dialogo con cittadini e associazioni per soluzioni realmente sostenibili. La valorizzazione del Porto Vecchio e il miglioramento della mobilità urbana devono basarsi su progetti che rispettino l’ambiente, il patrimonio storico e le leggi.

Basta arroganza e ostinazione. È ora che questa Giunta ascolti i cittadini, rispetti le normative e investa risorse dove servono davvero.

La cabinovia è un ascensore per il nulla, ma a spese di tutti noi. È tempo di fermare questa corsa a vuoto e tornare con i piedi per terra, ascoltando le vere priorità dei triestini.

Ovovia, Capozzi: Il TAR dà ragione ai cittadini: il centro-destra ritiri il progetto

“La sentenza del Tar, che accoglie i ricorsi presentati dal comitato No Ovovia, dalle associazioni ambientaliste e anche dai residenti, conferma ancora una volta quanto sostenuto da tempo: ossia che l’ovovia di Trieste è un progetto fallimentare sin dalla sua ideazione”.

Lo rimarca in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola “sul controverso progetto che riguarda, peraltro, un’area del capoluogo giuliano dal delicato valore ambientale”.

“Non si possono dimenticare – aggiunge la Capozzi – le parole dell’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro, che nel giugno 2024 aveva definito sterili e ideologiche le critiche dei cittadini che contestavano l’opera. Peccato, però, che oggi anche la magistratura abbia riconosciuto le gravi carenze del procedimento”.

“È tempo – conclude la pentastellata – che il Centrodestra si assuma le sue responsabilità, ascolti finalmente la voce dei cittadini e ritiri un progetto che non ha né il consenso, né tantomeno la legittimità per andare avanti”.

Infanzia, Capozzi: Giocattoli in movimento a Udine per donare gioia ai bimbi meno fortunati

“Il MoVimento 5 Stelle è sceso anche quest’anno in numerosissime piazze italiane per dare vita all’iniziativa ‘Giocattoli in movimento’. Un evento pensato e organizzato con l’obiettivo di ridare vita ai balocchi non più utilizzati dai nostri bambini ma che invece, qualora integri e puliti, possono ancora donare tanti sorrisi a chi non ha la stessa fortuna”.

Lo ricorda in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), rimarcando l’importanza di questo appuntamento di solidarietà, capace di unire alla generosità anche importanti significati educativi.

“Ci siamo ritrovati in piazza San Giacomo a Udine – aggiunge l’esponente pentastellata, evidenziando che, dopo quelle odierne, le attività proseguiranno anche nella giornata di domani, sempre dalle 10 alle 19 – per iniziare insieme l’anno, pronti per raccogliere e scambiare tanti giocattoli che, soprattutto dopo il Natale, sarebbero destinati alla polvere di cantine e soffitte. Invece, grazie al riciclo, ciò che non viene utilizzato più trasformarsi in un’importante e gioiosa risorsa per altri bimbi”.

“È inoltre importante iniziare a spiegare ai bambini fin da piccoli – questo l’esplicito invito di Capozzi – l’importanza di valori come la generosità e l’altruismo, ma anche che ci si può privare di qualche gioco per far felice un altro coetaneo meno fortunato. Un’economia circolare, quindi, perfettamente applicata al mondo dell’infanzia”.

“L’anno scorso l’iniziativa aveva suscitato un notevole successo – sottolinea la rappresentante del M5S – e molti erano stati i giocattoli raccolti, per poi essere donati al ‘Centro di aiuto alla Vita’ di via Ellero 3, al quale verranno donati anche questo anno”.

“Siamo pertanto sicuri – conclude Capozzi – che, grazie alla solidarietà dei nostri cittadini, espressa come da previsioni già nella giornata odierna, anche nel 2025 porteremo tantissima gioia nelle purtroppo numerose famiglie assistite da questa associazione No Profit”.

Salute, Capozzi: Rete oncologica, nuovo Piano da perfezionare in fretta

“Cittadini e professionisti lo aspettavano da almeno trent’anni e oggi, finalmente, è stato presentato l’importantissimo Piano regionale della Rete oncologica. Tuttavia, dopo un’attesa così estenuante, esso arriva circondato da un clima di profonda contrarietà, dove i primi a contestarlo sono gli stessi capi dipartimento che ne criticano soprattutto la parte relativa alla strutturazione della rete chirurgica”.

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la parola sul delicato tema della salute.

“L’auspicio – aggiunge l’esponente pentastellata – è quello che adeguate modifiche al Piano possano tempestivamente intervenire sotto la spinta di osservazioni tecniche e non davanti all’incitamento di prese di posizione politica da parte di alcune forze le cui aspettative, evidentemente, sono state disattese”.

“È altresì apparso interessante e condivisibile – precisa Capozzi – un passaggio dell’intervento del dottor Fasola, quando ha affermato di preferire le strutture pubbliche a quelle private convenzionate, dove certi percorsi possano essere suggeriti dalla natura stessa della struttura”.

“A prescindere da tutto ciò, trovo comunque coerente la decisione dell’assessore regionale Riccardi – sottolinea infine la rappresentante del M5S – di far rinviare il voto per addivenire allo stesso in un momento posteriore, consentendo così di pervenire a una maggior condivisione possibile”.

Bilancio, Capozzi: Alfabetizzazione digitale, studenti siano tutor per anziani

“Implementare i servizi per l’alfabetizzazione digitale, coinvolgendo studenti delle scuole superiori o universitari attraverso percorsi in cui siano coinvolti come tutor per gli anziani nell’utilizzo di servizi digitali messi a disposizione dalla Pubblica amministrazione”.

È questo l’obiettivo dell’ordine del giorno tematico, depositato dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) e successivamente recepito dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia nel corso dei lavori relativi alla manovra di bilancio, che ora impegna l’Esecutivo “a continuare nelle attività di sviluppo e valorizzazione del Servizio civile regionale e solidale anche per attività di alfabetizzazione digitale”.

Lo evidenzia con soddisfazione in una nota stampa la stessa esponente pentastellata, riferendosi al Ddl 31 “Legge Collegata alla Manovra di Bilancio 2025 2027” e ricordando che “la transizione verso i servizi online, anche comunali e regionali, può creare serie difficoltà a una parte della popolazione anziana, spesso non in possesso delle competenze digitali necessarie per accedere autonomamente a tali servizi”.

“Coinvolgere i giovani in attività di supporto agli anziani – precisa Capozzi – può favorire sia l’inclusione sociale che l’acquisizione di competenze pratiche, utili per il loro futuro lavorativo”.

“La collaborazione tra Regione, Enti locali e università – sottolinea ancora la rappresentante del M5S – può rappresentare un’opportunità per attivare progetti di tirocini formativi o di volontariato giovanile, incentivando così un dialogo intergenerazionale e il rafforzamento del tessuto sociale cittadino”.

“Nella nostra regione – conclude Capozzi – il Servizio civile viene disciplinato dalla Lr 11/2007, ‘Promozione e sviluppo del servizio civile nel territorio regionale’, che ha dettato norme per il suo sviluppo e la sua valorizzazione portando all’istituzione dello stesso Servizio civile regionale e solidale”.

Bilancio, Capozzi: Pollice verso, manovra ricca ma non aiuta cittadini in difficoltà

“Nel corso dei quattro giorni di lavori dedicati alla manovra finanziaria 2025 abbiamo discusso tutti gli emendamenti che sono stati portati a corredo di questo ricchissimo bilancio. Gran parte delle nostre istanze, quasi tutte, non erano certamente ‘ideologiche’ (come qualcuno ama definirle) ma, al contrario, offrivano risposte concrete al territorio. Tant’è che, riconoscendone la bontà, alcune sono state votate dai colleghi all’unanimità, mentre altre nostre proposte sono state fatte proprie dalla Giunta regionale o da altri consiglieri. Grazie alla nostra insistenza, per esempio, verranno erogati subito, e non nel mese di luglio, 5 milioni di euro destinati alle imprese per l’acquisto di impianti fotovoltaici da installare sui capannoni”.

Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), reduce dalle impegnative attività d’aula di fine anno che, iniziate martedì, hanno coinvolto l’Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia fino alla tarda serata di ieri.

“Nutriamo seri dubbi – aggiunge l’esponente pentastellata, ricollegandosi anche ai contenuti della sua dichiarazione di voto, che ha preceduto le votazioni sui documenti finanziari sotto esame – sul fatto che questa manovra possa realmente fornire delle risposte a tutti i cittadini. Non intravvediamo certamente una svolta decisiva per la nostra regione giacché, per una precisa scelta politica, è stato deciso di non introdurre alcuna misura di integrazione al reddito per i cittadini in difficoltà. Al tempo stesso, non si è voluto prevedere neppure un salario minimo, come elemento premiante o incentivante”.

“La Giunta – precisa Capozzi – si è infatti limitata a premiare chi corrisponde i salari previsti dai contratti nazionali. Questo perché, secondo l’Esecutivo regionale, non serve il salario minimo, ma si deve invece puntare sulla contrattazione collettiva, sulla quale possiamo anche condividere, ma senza dimenticare mai che si tratta della stessa contrattazione che ha consentito di dar vita ai salari che, attualmente, vengono dati a certi lavoratori”.

“È stata purtroppo bocciata – sottolinea la rappresentante del M5S, riferendosi anche agli emendamenti da lei stessa presentati e poi rigettati dal Consiglio – l’agevolazione tariffaria delle mense scolastiche. Si tratta di una misura importante e necessaria, non solo per venire incontro alle nostre famiglie alle prese con il caro vita, ma ancor di più per quei bambini che vedono nel pasto comune nei refettori l’unico davvero completo delle loro giornate, proprio a causa delle difficoltà economiche in cui versano le loro famiglie”.

“Di sicuro, questa bocciatura non poteva essere giustificata da una mancanza di risorse – aggiunge ancora Capozzi – e, in tal senso, desidero ricordare che negli ultimi anni siamo sempre stati ben lieti di votare le manovre più ricche di sempre. Tuttavia, non bisogna dimenticare che nel 2023 oltre 256 milioni di euro non sono stati né prenotati, né impegnati. Una cifra gigantesca che avrebbe potuto essere impiegata per migliorare i servizi alle nostre famiglie, erogare contributi alle nostre imprese e investirli per la tutela del nostro ambiente”.

“Si è altresì scelto di intervenire in maniera puntuale su numerose situazioni, come per i bagni di Lusnizza, mentre è stato bocciato anche l’emendamento con cui chiedevamo la valorizzazione delle terme romane di Monfalcone. Tutto ciò per evidenziare – conclude Capozzi – come si sia guardato più a chi chiede una disposizione che al valore concreto e all’urgenza di ciò che viene richiesto. Benché molte nostre proposte siano state accolte direttamente o indirettamente, restiamo comunque convinti che si continui a concedere poca attenzione ai cittadini più in difficoltà. Pertanto, abbiamo espresso voto contrario a questa manovra di bilancio”.