Vaccini ai medici di base e organizzazione per vero cambio di passo

“Quella dei medici di base è una risorsa su cui il MoVimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia ha chiesto più volte di puntare per i percorsi di cura, per i tamponi, per la telemedicina, ma che per troppo tempo non è stata coinvolta”. Lo rimarca il capogruppo pentastellato il Consiglio regionale, Cristian Sergo. “Anche nella campagna vaccinale, mentre in altre regioni sono già attivi e danno il loro contributo fondamentale, in Friuli Venezia Giulia siamo ancora in attesa del via ufficiale, vuoi per gli accordi presi in ritardo, vuoi per la mancanza delle dosi di vaccino, vuoi per le difficoltà logistiche di dover inoculare vaccini congelati, vuoi per la necessità di non sprecare nemmeno una dose”.

“Adesso è giunto il momento di cambiare passo e pretendere quell’organizzazione che permetta a tutti di fare la propria parte e di invertire una statistica che, per quanto riguarda gli Over 80, vede la nostra regione indietro rispetto ad altre – aggiunge Sergo -. Ad avere ricevuto le due dosi necessarie, secondo i dati de Il Sole 24Ore, è solamente il 33% dei nostri anziani con più di ottant’anni, nona regione in Italia, nonostante tra una somministrazione e l’altra siano previsti meno giorni che i vaccini dedicati alle altre categorie per i quali possono passare anche mesi”.

“L’avvio delle vaccinazioni a domicilio, e non solo con i medici di famiglia, che hanno un potenziale di qualche decina di migliaia di dosi da somministrare e che non sarebbero gli unici vaccinatori disponibili, da solo permetterebbe di raggiungere gli obiettivi prefissati dal Governo – continua l’esponente M5S -. Secondo le statistiche delle ultime settimane potremmo concludere la campagna il 5 dicembre 2021: è evidente che con i medici di base e le farmacie in campo potremmo finire molti mesi prima, dosi permettendo”.

“Il mancato raggiungimento di questi obiettivi sarà sicuramente dovuto ai ritardi nella consegna dei vaccini, su cui ancora attendiamo il vero cambio di passo che le ultime notizie non permettono di intravvedere, visto che al momento i vaccini Pfizer risultano praticamente introvabili e l’ultima consegna risulta esser del 29 marzo – conclude Sergo -. Ci sono poi alcuni accorgimenti che le Aziende sanitarie potrebbero porre in essere anche per rendere le residenze per anziani autosufficienti. Per farlo è necessaria una buona organizzazione logistica e la disponibilità di medici a inoculare il vaccino agli ospiti. Infatti, se ben l’83% degli ospiti in RSA risulta aver ricevuto tutte e due le dosi previste, è anche vero che il numero degli ospiti varia frequentemente e anche i nuovi ospiti devono essere vaccinati in tempi rapidi”.