No a inceneritore Manzano vicino alle case

“Si continua a definire il progetto di inceritore a Manzano come un ‘revamping’ ma di fatto si tratta di un nuovo impianto, tanto che l’assessore Scoccimarro ha annunciato che chiederà si smantellare il vecchio stabilimento”. A dichiararlo è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, a seguito dell’audizione svoltasi in IV Commissione consiliare.

“Rimango perplesso quando sento parlare di ‘revamping’ o di ammodernamento quando siamo a tutti gli effetti di fronte a un nuovo inceneritore, tanto che c’è una nuova procedura di Autorizzazione integrata ambientale – sottolinea Sergo -. Leggendo le carte a disposizione non si può che fermarsi: l’impianto non può stare a 500 metri dalle case, lo prevedono le norme. Sarebbe bastato ascoltare la richiesta di Valutazione di impatto ambientale a settembre e non avremmo perso sette mesi che diventeranno nove visto che i tempi per le osservazioni sono stati prorogati per l’emergenza Covid”.

“Un altro problema è l’effettiva utilità dell’impianto – aggiunge il consigliere M5S -. Il Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato nel dicembre 2016, si riferisce a dati del 2014 e quindi obsoleti: secondo quel Piano, in ogni caso, esportavamo 22 mila tonnellate verso l’Austria e già questo confermerebbe che un aumento di 14 mila tonnellate, previsto per il nuovo inceneritore, non sarebbe sufficiente a risolvere i problemi. La buona politica di trattamento dei rifiuti nell’ottica della riduzione, riuso e riciclo, dovrebbe sperare che quel numero di tonnellate diminuisca di anno in anno: se aumenta significa che ci stiamo capendo poco. Il nodo, tuttavia, resta quello della localizzazione dell’impianto: perché non realizzarlo in una delle tante zone industriali che hanno disponibilità di terreni, invece di portare ulteriori polveri sottili e Tir in mezzo alle case?”.

“Va infine ricordato che nel nuovo inceneritore che stiamo parlando di smaltire rifiuti, provenienti per lo più da altre regioni, trattati in Friuli Venezia Giulia – conclude Sergo – come per esempio accade anche a Maniago, la cui proprietà dell’impianto ha sede in Veneto ed è azionista di maggioranza della società che propone l’inceneritore a Manzano”.