La confusione di Bini su inceneritori e ambiente

“Come può una persona che ha ben chiari gli obiettivi previsti dalle direttive europee o del principio “Do Not Significant Harm (DNSH)”, alla base degli interventi previsti dal PNRR, affermare un giorno che gli inceneritori sono ‘progetti da sposare’ e un altro che ‘il Friuli vanta aziende che operano in settori complessi con competenza, attenzione all’evoluzione tecnologica e al futuro del mercato, sensibilità verso la riduzione dei consumi energetici e l’impatto ambientale’?”. A chiederselo sono il coordinatore regionale del MoVimento 5 Stelle, Luca Sut, e il consigliere regionale pentastellato Cristian Sergo.

“Sembrerebbe una domanda retorica ma queste due dichiarazioni provengono dalla stessa persona, cioè l’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, in due momenti distinti – spiegano Sut e Sergo -. Il primo, durante l’incontro di qualche settimana fa tra industriali e Regione FVG, il secondo durante la visita di oggi alla Friul Julia Appalti di Povoletto che si occupa con i suoi impianti, sull’intero territorio regionale, della filiera di raccolta, recupero, trattamento e smaltimento rifiuti”.

“La visione del MoVimento 5 Stelle è chiara: la vera valorizzazione energetica sta nel recupero, non nell’incenerimento e conseguente formazione di rifiuti da destinare alle discariche – ribadiscono gli esponenti M5S -. L’Europa ci esorta ad aumentare la differenziata e investire su impianti di recupero dei materiali (come quello visitato oggi dall’assessore) e sulle rinnovabili. Ma soprattutto ci chiede di ridurre le quantità di rifiuti prodotti. Ecco perché il Friuli Venezia Giulia non deve costruire nuovi termovalorizzatori essendo, tra l’altro, quelli operativi più che sufficienti per chiudere il ciclo”.

“C’è un motivo se non si possono ottenere finanziamenti come quelli del PNRR per realizzare questi impianti considerati nocivi – concludono Sut e Sergo -. Solo con una vera economia circolare possiamo contrastare il progressivo esaurimento delle risorse naturali e rimediare ai danni provocati da anni di politiche basate su discariche e inceneritori, garantendo nuovi posti di lavoro, pieno recupero della materia e un ambiente più salubre dove vivere”.