Anestesisti confermano gravità situazione in sanità regionale

“L’obiettivo di tutti, come affermato anche dal presidente Draghi, è ripartire in sicurezza. Ma per farlo è necessario avere la situazione reale, sono solo dei nuovi contagi, ma anche della pressione sul sistema sanitario regionale attraverso un corretto monitoraggio”. Lo rimarca il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, nel commentare la lettera di AAROI EMAC in cui viene descritta una ‘drammatica situazione sanitaria regionale’, con ‘grossissime criticità’ nella gestione della pandemia. “Un intervento che, purtroppo, conferma le preoccupazioni che avevamo espresso recentemente”.

“Nei giorni scorsi, abbiamo chiesto chiarimenti sui dati relativi all’occupazione di posti letto negli ospedali ma oggi, alla luce dell’accorata lettera dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri del Friuli Venezia Giulia, capiamo perché non ci è stata data risposta” dichiara Ussai, riportando come AAROI EMAC parli di ‘reparti di semintensiva che in realtà sono a tutti gli effetti vere terapie intensive’ e affermi che ‘i pazienti Covid gravi di terapia intensiva in FVG sono ben più di quanti dichiarati, superando decisamente il valore di cutoff di 50% di posti letto intensivi totali occupati da pazienti Covid’.

“Una situazione che mina la credibilità delle istituzioni: chiediamo quindi al presidente Fedriga di rimuovere chi non ha fornito correttamente i dati, per errore o colpa – attacca il consigliere M5S – altrimenti si assume la responsabilità di quanto sta accadendo. Non vorremmo che invece gli unici a pagare sia quelli che hanno avuto il coraggio di dire la verità. Sono tristi ma vere le parole, contenute nella lettera degli anestesisti, sul mancato ascolto e sulla non convocazione della Commissione salute regionale per ‘paura di sentire i veri problemi’, ma è ancora più grave che i vertici della sanità regionale non diano udienza ai professionisti per ascoltare, da chi è in prima linea, le principali criticità”.

“Oltre al fatto che, a quanto pare, i pazienti in semintensiva Covid di Gorizia non vengono contati nel computo delle terapie intensive – aggiunge la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo -, il fatto che Gorizia venga ancora considerata terapia sub-intensiva quando invece, avendo pazienti intubati e ventilati meccanicamente, dovrebbe essere considerata una vera e propria intensiva Covid, come segnalato dal consigliere Ussai, comporta due problemi. Il primo è che vengono utilizzati meno infermieri, il secondo è il riconoscimento di un’indennità più bassa. Senza dimenticare, inoltre, che gli infermieri dell’ospedale goriziano vengono ancora chiamati per coprire turni a Trieste”.

“Durante l’ultima audizione sulla gestione dell’emergenza – ricorda l’esponente pentastellata – ci era stato assicurato che non c’erano liste d’attesa per i pazienti più gravi. La lettera degli anestesisti però, smentisce questo scenario, parlando in maniera inequivocabile di ‘pochi posti letto liberi, con altri pazienti che sono  già gravi e sono in lista d’attesa per un letto, un monitor, un ventilatore e un infermiere, forse di terapia intensiva’, arrivando anche ad invocare il supporto di altre Regioni, in primis il Veneto, per liberare posti letto, come fatto dal Friuli Venezia Giulia durante la prima ondata”.