Lavori adeguati al titolo di studio. Questo paese deve preparare i giovani al mercato del lavoro e offrire auccessivamente loro delle mansioni in linea con il loro profilo e le loro capacità. Basta con il vecchio metodo della “gavetta” dal basso che al giorno d’oggi penalizza fortemente un giovane lavoratore e blocca la sua crescita professionale di fatto svantaggiandolo nei confeonti dei suoi colleghi europei e arrecando danno anche all’azienda ove egli è impiegato! Grazie.
Lodando la straordinaria opzione democratica e partecipativa di questa consultazione per una legge regionale sul reddito di cittadinanza, non si può non riscontrare una impronta delle domande troppo ancorata al mondo del lavoro e troppo poco sul diritto ad una esistenza dignitosa.Pensate come sarebbe bello,anche attraverso questa legge, migliorare il primo articolo della costituzione trasformandolo in “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro E IL DIRITTO ALLA VITA..”..
Anche gli enti Comunali potrebbero avvalersi e soprattutto questi per lavori socialmente utili, come il supporto agli anziani il mantenimento del verde pubblico, pulizia di giardini e strade per non parlare dei rifiuti abbandonati sui cigli delle strade, ritengo che questi lavori diano più consapevolezza alle persone coinvolte si rendono conto di come viene abbandonato il territorio, attraverso il degrado urbano ed extra urbano e come siano lasciate sole le persone anziane e non solo, siamo troppo intenti al nostro quotidiano che non ci accorgiamo di quanta disumanità ci sia attorno a noi, questi lavori risvegliano la sensibilità e l’umanità dentro gli individui, sarebbe sicuramente una soluzione migliore rispetto ai centri dell’impiego.
Paolo Astolfi
Commento questo tema che mi sta molto a cuore con una lettera aperta che scrissi nel 2006 ai giornali per puntualizzare cos’è veramente il rdc, nella sua universalità e non un surrogato moderno del sussidio ai poveri. Grazie
Il reddito di cittadinanza universale
La discussa legge Welfare del Consiglio regionale in Friuli Venezia Giulia di queste settimane, sbandiera sulle prime pagine di tutti i giornali il cosiddetto «reddito di cittadinanza». La nuova povertà che avanza alza l’allarme sicurezza e la politica risponde con dei sussidi a tempo non ben determinato, erogati a favore dei famosi «soggetti a rischio», sempre più numerosi.
Ma questo provvedimento non è reddito di cittadinanza! Il quale si appella anche dell’aggettivo «universale» (ovvero a tutti). L’autentico reddito di cittadinanza è per sua natura legato appunto alla cittadinanza e non alla dichiarazione dei redditi. Esso viene elargito a tutti da tutti, senza distinzione, è lo strumento di liberazione dalla schiavitù del lavoro imposto per sopravvivenza, dall’etica del lavoro come bisogno, è un sostegno reale alla possibilità di espressione dei talenti individuali, è la base per il riconoscimento della dignità umana ed un deterrente allo sfruttamento.
Il Rdc universale è la redistribuzione della ricchezza, laddove il denaro viene concepito come unità di misura dello scambio e non come merce da accumulare (considerato che non esiste la riserva aurea – ma solo quella frazionaria -, il denaro è un mero gruzzolo di carta filigranata!).
Ma viviamo ancora nell’economia di morte dell’usura dell’interesse, della moneta-debito, dell’inganno bancario, nell’illusione di un fantomatico Pil, ignari e disinformati i cittadini, i lettori, incappano in un concetto ben preciso e vengono deviati e indotti a credere che il Rdc sia un sussidio.
Il vero Rdc universale ci farebbe riappropriare del nostro tempo, dei nostri ritmi naturali, abbassando il livello di stress, attacchi di panico, microcriminalità, ansia ed incertezza nel futuro, senza nulla togliere all’iniziativa, alla creatività, all’attività ma anzi, incrementandola.
Ma è impraticabile sulla via dell’euro, è demagogico solo abbozzarlo.
Il crack a cui stiamo andando incontro svelerà a tutti ciò che stiamo dicendo da mesi: il Re è nudo! Questo sistema economico-finanziario, retto dai princi-ì-pi dell’usura, questo gigante dai piedi di argilla che determina il Prodotto interno lordo misurando il debito anziché la ricchezza, sta mostrando il suo declino.
La partitocrazia candidata a reggere il paese si concentra sugli effetti anziché andare alle cause, intrappolata, come il resto della popolazione, dal dogma della moneta-merce, incapace di ipotizzare e immaginare un’altra dinamica per fare economia.
Il Fondo che finanzierà in Friuli Venezia Giulia questa specie di welfare di ghetto si chiama «Fondo per l’autonomia possibile e per l’assistenza a lungo termine» e solo dal nome possiamo percepire l’impotenza politica in ambito finanziario. Cosa significa «autonomia possibile»? Significa un «forse», una ulteriore incertezza assistenziale traballante come il sistema su cui si basa.
Consiglio vivamente alla classe politica candidata a governare di studiare i principi della moneta a tasso negativo (Gesell), i vantaggi delle monete locali (vedi Germania, Giappone, Canada), la verità sull’emissione monetaria creata dal nulla dalle banche centrali Spa, la beffa del signoraggio, la truffa del Pil e del Tus e tutte le altre menzogne del potere finanziario che ci vede schiavi, più o meno poveri, ma anche più o meno informati.
Paola Gandin
Altramoneta
Utopia Concreta
Bellissimo questo commento! Hai chiarito molto bene la differenza fra sussidio e reddito di cittadinanza, grazie! Me lo salvo perché mi tornera certamente utile per spiegarlo.
Forse sarebbe meglio offrire un lavoro adeguato al proprio titolo di studio, ma secondo me è giusto che ci si possa cimentare anche in altre categorie, per aver modo di farsi un’idea più ampia del mondo del lavoro. Non è detto che al proprio titolo di studio corrisponda la vocazione a quel tipo di mansioni
Basta con i lavori socialmente utili. Basta con l’idea che un giovane ingegnere, architetto, avvocato debba fare lo spazzino o la badante. Negli enti pubblici c’è bisogno di personale giovane colto e produttivo anche al posto di tanti parassiti raccomandati da tante bandiere.
Siamo l’unico stato della comunità europea ad non avere un reddito di cittadinanza,perfino la tanto sbeffeggiata grecia lo possiede….poi spagna… irlanda,speriamo di farcela anche noi!
Complimenti Paola Gandin:purtroppo le persone come lei sono troppo rare in un sistema perverso che ha comvinto moltissimi, principalmente attraverso la disinformazione, a perseguire obiettivi di vita che in realtà non ci appartengono.
Sull’argomento, nel mio piccolo, ho scritto ed autopubblicato un libro,dedicando al concetto denaro/ricchezza un intero capitolo, in quanto convinto che l’essere umano produttore/consumatore abbia il dovere di ripensare l’approccio alla vita e deve farlo prima che sia troppo tardi. In realtà non dobbiamo inventarci nulla, in passato coloro che avevano capito, ci hanno già indicato la strada. A tal uopo mi permetto una citazione, Toro Seduto sentenziò pressapoco così: “Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume….allora vi accorgerete che il denaro non si puo’ mangiare”.
Grazie Denis Gobbato e grazie anche a Toro Seduto 😉 ho fede e speranza nei giovani e nei bambini, per loro questo paradosso di civiltà è inaccettabile, inconcepibile, impraticabile ed obsoleta!
Buongiorno a tutti! Ci saranno diversi casi particolari, ma a me viene in mente uno: se la persona che chiede il reddito di cittadinanza avendone diritto (perché non possiede alcun reddito)e accudisce nella propria abitazione un genitore invalido 100%, come deve regolarsi nel caso di offerta di lavoro?
Grazie.
Quando non si trova lavoro in un certo settore , bisogna adattarsi a fare altro fin che non arriva il proprio turno . Bisogna essere dinamici nella vita !
Anche se tendenzialmente d’accordo sulla congruità dell’offerta rispetto alle competenze del candidato la ritengo una pratica difficilmente attuabile (diventerebbe facilmente opponibile che il lavoro offerto era, di fatto, non congruo). Ho scelto quindi la necessità di accettare qualsiasi lavoro per mantenere l’indennità.
Rispetto alla questione Irpef/Isee la questione è spinosa. Posto che chi non ha reddito ma ha patrimonio ( ad esempio una casa) non è detto che riesca a venderla e con il ricavato mantenersi. Avrei preferito un Isee corretto, che tenga quindi conto della situazione della liquidità patrimoniale del soggetto. Comunque sono contento di aver potuto dire la mia. Grazie 5 stelle.
felice di aver dato il mio modesto contributi, comunque vorrei aggiungere che sulla tipologia di lavoro offerto dai centri per l’impiego dovrebbe comunque esserci una seria ricerca per offrire ai candidati, ove possibile, un impiego attinente all’eventuale curriculum o capacità prima di proporre un qualsiasi altro impiego. Sono anche a favore dello studio e sviluppo di lavori socialmente utili che portino benefici alla collettività, ma che possano anche sfociare in nuove professionalità, quindi non solo un modo per aiutare chi altrimenti non avrebbe di che vivere, ma anche una crescita personale che magari possa sfociare in una professionalità da poter inserire nel mondo del lavoro.
Uno deve adeguarsi a qualunque tipo di lavoro, non dico come in cina ai tempi di mao, e aspirare al lavoro adeguato che non deve essere un diritto acquisito per il solo fatto di avere un pezzo di carta ma una dimostrazione delle proprie capacità giorno dopo giorno.
perfetto titolo di studio o no non significa che ci siano persone di seria a e di b. per come la penso io a 55 anni con la terza media e con tanta esperienza in vari campi….io vengo dopo di chi ha un pezzo di carta in mano e senza la possibilità di partecipare a vari concorsi.
tutto questo io lo trovo ingiusto
Le offerte di lavoro devono essere compatibili sia con il CV accademico che professionale, specie se il disoccupato non è un giovanotto alle prime armi.
Non capisco dove si debba votare (o forse il sondaggio è già chiuso?)
comunque sono d’accordo coi risultati
l’unico appunto che faccio è alla prima domanda
bisogna fare attenzione a non porre un limite ISEE troppo basso altrimenti finisce che il rdc non lo prende quasi nessuno
una situazione comune infatti a molti disoccupati senza ammortizzatori e specie se sono disoccupati ‘giovani’ che non avendo alcun reddito, per non fare i barboni, stanno a casa coi genitori e questo, se pensato un ISEE basso, potrebbe farli passare per benestanti.
Ci possono esser anche 3 proposte di lavoro da parte dei cpi, ma devono esser proposte decenti, spiego, a un mio amico gli è stato proposto di portare il pane la mattina per due ore di lavoro, chiaro che non è una proposta seria di conseguenza non può esser considerata una delle tre proposte. Quindi bruciare un opportunità di lavoro perché non piace è un discorso ma considerare anche il tipo di proposta che possa servire al sostegno della persona o della famiglia.
Aggiungo per esperienza (cassa ordinaria, straordinaria, deroghe di tutti i tipi per finir con la mobilità) che si deve uscire dai centri per l’impiego e cioè ci vuole tutto un modo di lavoro tipo portare le istruzioni sui ammortizzatori e incentivi(che già ci sono) direttamente nelle aziende, di persona spigando i benefici per chi assume.Chiedere alle aziende di che personale avranno bisogno in modo da far funzionare in modo mirato i centri di formazione. Faccio un esempio , di fronte il cancello della Mangiarotti abbiamo l’enfap, è stato fatto un accordo verbale.. con la provincia per formare il personale della ex Adriaplast e poi uno scritto da parte del sindacato per assumerne altro di due note aziende locali, risultato nessun assunto, ma stendiamo un velo pietoso e diciamo che dar ad un azienda nuova lo sbocco al mare col porto e poi non aver un occupazione decente di cittadini italiani è vergognoso avendo avuto il tempo più che sufficiente per formare gli operai come li voleva la Mangiarotti o al contrario dobbiamo dire e spero di no che l’enfap non è in grado di formare dei saldatori provetti, con aule di saldatura, classi per teoria ecc.
Lavori adeguati al titolo di studio. Questo paese deve preparare i giovani al mercato del lavoro e offrire auccessivamente loro delle mansioni in linea con il loro profilo e le loro capacità. Basta con il vecchio metodo della “gavetta” dal basso che al giorno d’oggi penalizza fortemente un giovane lavoratore e blocca la sua crescita professionale di fatto svantaggiandolo nei confeonti dei suoi colleghi europei e arrecando danno anche all’azienda ove egli è impiegato! Grazie.
fatto!
FATTO!
Molto bene!
Ermanno
Siete i migliori…!!!!!!!!
Il reddito di cittadinanza non deve essere un fine ma uno strumento per raggiungere la piena occupazione,per quanto possibile.
Lodando la straordinaria opzione democratica e partecipativa di questa consultazione per una legge regionale sul reddito di cittadinanza, non si può non riscontrare una impronta delle domande troppo ancorata al mondo del lavoro e troppo poco sul diritto ad una esistenza dignitosa.Pensate come sarebbe bello,anche attraverso questa legge, migliorare il primo articolo della costituzione trasformandolo in “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro E IL DIRITTO ALLA VITA..”..
Anche gli enti Comunali potrebbero avvalersi e soprattutto questi per lavori socialmente utili, come il supporto agli anziani il mantenimento del verde pubblico, pulizia di giardini e strade per non parlare dei rifiuti abbandonati sui cigli delle strade, ritengo che questi lavori diano più consapevolezza alle persone coinvolte si rendono conto di come viene abbandonato il territorio, attraverso il degrado urbano ed extra urbano e come siano lasciate sole le persone anziane e non solo, siamo troppo intenti al nostro quotidiano che non ci accorgiamo di quanta disumanità ci sia attorno a noi, questi lavori risvegliano la sensibilità e l’umanità dentro gli individui, sarebbe sicuramente una soluzione migliore rispetto ai centri dell’impiego.
Paolo Astolfi
Olè! felice di aver contribuito!
Commento questo tema che mi sta molto a cuore con una lettera aperta che scrissi nel 2006 ai giornali per puntualizzare cos’è veramente il rdc, nella sua universalità e non un surrogato moderno del sussidio ai poveri. Grazie
Il reddito di cittadinanza universale
La discussa legge Welfare del Consiglio regionale in Friuli Venezia Giulia di queste settimane, sbandiera sulle prime pagine di tutti i giornali il cosiddetto «reddito di cittadinanza». La nuova povertà che avanza alza l’allarme sicurezza e la politica risponde con dei sussidi a tempo non ben determinato, erogati a favore dei famosi «soggetti a rischio», sempre più numerosi.
Ma questo provvedimento non è reddito di cittadinanza! Il quale si appella anche dell’aggettivo «universale» (ovvero a tutti). L’autentico reddito di cittadinanza è per sua natura legato appunto alla cittadinanza e non alla dichiarazione dei redditi. Esso viene elargito a tutti da tutti, senza distinzione, è lo strumento di liberazione dalla schiavitù del lavoro imposto per sopravvivenza, dall’etica del lavoro come bisogno, è un sostegno reale alla possibilità di espressione dei talenti individuali, è la base per il riconoscimento della dignità umana ed un deterrente allo sfruttamento.
Il Rdc universale è la redistribuzione della ricchezza, laddove il denaro viene concepito come unità di misura dello scambio e non come merce da accumulare (considerato che non esiste la riserva aurea – ma solo quella frazionaria -, il denaro è un mero gruzzolo di carta filigranata!).
Ma viviamo ancora nell’economia di morte dell’usura dell’interesse, della moneta-debito, dell’inganno bancario, nell’illusione di un fantomatico Pil, ignari e disinformati i cittadini, i lettori, incappano in un concetto ben preciso e vengono deviati e indotti a credere che il Rdc sia un sussidio.
Il vero Rdc universale ci farebbe riappropriare del nostro tempo, dei nostri ritmi naturali, abbassando il livello di stress, attacchi di panico, microcriminalità, ansia ed incertezza nel futuro, senza nulla togliere all’iniziativa, alla creatività, all’attività ma anzi, incrementandola.
Ma è impraticabile sulla via dell’euro, è demagogico solo abbozzarlo.
Il crack a cui stiamo andando incontro svelerà a tutti ciò che stiamo dicendo da mesi: il Re è nudo! Questo sistema economico-finanziario, retto dai princi-ì-pi dell’usura, questo gigante dai piedi di argilla che determina il Prodotto interno lordo misurando il debito anziché la ricchezza, sta mostrando il suo declino.
La partitocrazia candidata a reggere il paese si concentra sugli effetti anziché andare alle cause, intrappolata, come il resto della popolazione, dal dogma della moneta-merce, incapace di ipotizzare e immaginare un’altra dinamica per fare economia.
Il Fondo che finanzierà in Friuli Venezia Giulia questa specie di welfare di ghetto si chiama «Fondo per l’autonomia possibile e per l’assistenza a lungo termine» e solo dal nome possiamo percepire l’impotenza politica in ambito finanziario. Cosa significa «autonomia possibile»? Significa un «forse», una ulteriore incertezza assistenziale traballante come il sistema su cui si basa.
Consiglio vivamente alla classe politica candidata a governare di studiare i principi della moneta a tasso negativo (Gesell), i vantaggi delle monete locali (vedi Germania, Giappone, Canada), la verità sull’emissione monetaria creata dal nulla dalle banche centrali Spa, la beffa del signoraggio, la truffa del Pil e del Tus e tutte le altre menzogne del potere finanziario che ci vede schiavi, più o meno poveri, ma anche più o meno informati.
Paola Gandin
Altramoneta
Utopia Concreta
Bellissimo questo commento! Hai chiarito molto bene la differenza fra sussidio e reddito di cittadinanza, grazie! Me lo salvo perché mi tornera certamente utile per spiegarlo.
boh ma io non avevo gia votato!?
Quoto Paolo Astolfi
Forse sarebbe meglio offrire un lavoro adeguato al proprio titolo di studio, ma secondo me è giusto che ci si possa cimentare anche in altre categorie, per aver modo di farsi un’idea più ampia del mondo del lavoro. Non è detto che al proprio titolo di studio corrisponda la vocazione a quel tipo di mansioni
sono in perfetta sintonia con te…solo da adulti uno sa ciò che gli aspetta un lavoro vale l’altro purchè dignitoso
Basta con i lavori socialmente utili. Basta con l’idea che un giovane ingegnere, architetto, avvocato debba fare lo spazzino o la badante. Negli enti pubblici c’è bisogno di personale giovane colto e produttivo anche al posto di tanti parassiti raccomandati da tante bandiere.
Siamo l’unico stato della comunità europea ad non avere un reddito di cittadinanza,perfino la tanto sbeffeggiata grecia lo possiede….poi spagna… irlanda,speriamo di farcela anche noi!
uno strumento che da un minimo di dignità e serenità alla breve esistenza su questo pianeta….
Finalmente vera democrazia. Votato 🙂
Complimenti Paola Gandin:purtroppo le persone come lei sono troppo rare in un sistema perverso che ha comvinto moltissimi, principalmente attraverso la disinformazione, a perseguire obiettivi di vita che in realtà non ci appartengono.
Sull’argomento, nel mio piccolo, ho scritto ed autopubblicato un libro,dedicando al concetto denaro/ricchezza un intero capitolo, in quanto convinto che l’essere umano produttore/consumatore abbia il dovere di ripensare l’approccio alla vita e deve farlo prima che sia troppo tardi. In realtà non dobbiamo inventarci nulla, in passato coloro che avevano capito, ci hanno già indicato la strada. A tal uopo mi permetto una citazione, Toro Seduto sentenziò pressapoco così: “Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume….allora vi accorgerete che il denaro non si puo’ mangiare”.
Grazie Denis Gobbato e grazie anche a Toro Seduto 😉 ho fede e speranza nei giovani e nei bambini, per loro questo paradosso di civiltà è inaccettabile, inconcepibile, impraticabile ed obsoleta!
Buongiorno a tutti! Ci saranno diversi casi particolari, ma a me viene in mente uno: se la persona che chiede il reddito di cittadinanza avendone diritto (perché non possiede alcun reddito)e accudisce nella propria abitazione un genitore invalido 100%, come deve regolarsi nel caso di offerta di lavoro?
Grazie.
Potete inserire la data di chiusura delle votazioni? grazie
AVANTI COSI’…………
Quando non si trova lavoro in un certo settore , bisogna adattarsi a fare altro fin che non arriva il proprio turno . Bisogna essere dinamici nella vita !
Anche se tendenzialmente d’accordo sulla congruità dell’offerta rispetto alle competenze del candidato la ritengo una pratica difficilmente attuabile (diventerebbe facilmente opponibile che il lavoro offerto era, di fatto, non congruo). Ho scelto quindi la necessità di accettare qualsiasi lavoro per mantenere l’indennità.
Rispetto alla questione Irpef/Isee la questione è spinosa. Posto che chi non ha reddito ma ha patrimonio ( ad esempio una casa) non è detto che riesca a venderla e con il ricavato mantenersi. Avrei preferito un Isee corretto, che tenga quindi conto della situazione della liquidità patrimoniale del soggetto. Comunque sono contento di aver potuto dire la mia. Grazie 5 stelle.
il mio dubbio: ci sono le risorse necessarie per la copertura? e se si in quale piega della finanziaria?
felice di aver dato il mio modesto contributi, comunque vorrei aggiungere che sulla tipologia di lavoro offerto dai centri per l’impiego dovrebbe comunque esserci una seria ricerca per offrire ai candidati, ove possibile, un impiego attinente all’eventuale curriculum o capacità prima di proporre un qualsiasi altro impiego. Sono anche a favore dello studio e sviluppo di lavori socialmente utili che portino benefici alla collettività, ma che possano anche sfociare in nuove professionalità, quindi non solo un modo per aiutare chi altrimenti non avrebbe di che vivere, ma anche una crescita personale che magari possa sfociare in una professionalità da poter inserire nel mondo del lavoro.
Uno deve adeguarsi a qualunque tipo di lavoro, non dico come in cina ai tempi di mao, e aspirare al lavoro adeguato che non deve essere un diritto acquisito per il solo fatto di avere un pezzo di carta ma una dimostrazione delle proprie capacità giorno dopo giorno.
perfetto titolo di studio o no non significa che ci siano persone di seria a e di b. per come la penso io a 55 anni con la terza media e con tanta esperienza in vari campi….io vengo dopo di chi ha un pezzo di carta in mano e senza la possibilità di partecipare a vari concorsi.
tutto questo io lo trovo ingiusto
Le offerte di lavoro devono essere compatibili sia con il CV accademico che professionale, specie se il disoccupato non è un giovanotto alle prime armi.
Fatto! In alto i cuori #vinciamonoi
Non capisco dove si debba votare (o forse il sondaggio è già chiuso?)
comunque sono d’accordo coi risultati
l’unico appunto che faccio è alla prima domanda
bisogna fare attenzione a non porre un limite ISEE troppo basso altrimenti finisce che il rdc non lo prende quasi nessuno
una situazione comune infatti a molti disoccupati senza ammortizzatori e specie se sono disoccupati ‘giovani’ che non avendo alcun reddito, per non fare i barboni, stanno a casa coi genitori e questo, se pensato un ISEE basso, potrebbe farli passare per benestanti.
Ci possono esser anche 3 proposte di lavoro da parte dei cpi, ma devono esser proposte decenti, spiego, a un mio amico gli è stato proposto di portare il pane la mattina per due ore di lavoro, chiaro che non è una proposta seria di conseguenza non può esser considerata una delle tre proposte. Quindi bruciare un opportunità di lavoro perché non piace è un discorso ma considerare anche il tipo di proposta che possa servire al sostegno della persona o della famiglia.
Aggiungo per esperienza (cassa ordinaria, straordinaria, deroghe di tutti i tipi per finir con la mobilità) che si deve uscire dai centri per l’impiego e cioè ci vuole tutto un modo di lavoro tipo portare le istruzioni sui ammortizzatori e incentivi(che già ci sono) direttamente nelle aziende, di persona spigando i benefici per chi assume.Chiedere alle aziende di che personale avranno bisogno in modo da far funzionare in modo mirato i centri di formazione. Faccio un esempio , di fronte il cancello della Mangiarotti abbiamo l’enfap, è stato fatto un accordo verbale.. con la provincia per formare il personale della ex Adriaplast e poi uno scritto da parte del sindacato per assumerne altro di due note aziende locali, risultato nessun assunto, ma stendiamo un velo pietoso e diciamo che dar ad un azienda nuova lo sbocco al mare col porto e poi non aver un occupazione decente di cittadini italiani è vergognoso avendo avuto il tempo più che sufficiente per formare gli operai come li voleva la Mangiarotti o al contrario dobbiamo dire e spero di no che l’enfap non è in grado di formare dei saldatori provetti, con aule di saldatura, classi per teoria ecc.