UN SUCCESSO LA TAPPA TRIESTINA DI INFORMATOURFVG DEDICATA ALLA SANITÀ, USSAI: «CITTADINI ED ESPERTI DEL SETTORE STUFI DI UNA POLITICA MALATA DI “ANNUNCITE” E “RIFORMITE”»

Sala gremita di cittadini e di esperti del settore sabato al Savoia Excelsior per la tappa triestina di InformaTourFvg, la serie di eventi organizzati dal gruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale in tutto il Friuli Venezia Giulia. Un incontro, dedicato ai temi sanitari, che arriva poche ore dopo la sonora bocciatura della riforma targata centrosinistra da parte della Corte dei conti. «Il giudizio della Corte dei conti ha certificato in modo molto chiaro la situazione della nostra regione, che è scesa “nella graduatoria delle specifiche classifiche nazionali”. In sostanza – ha attaccato il consigliere del M5S Andrea Ussai – stiamo spendendo di più per avere un servizio peggiore. Una situazione pesante che, purtroppo, i cittadini ogni giorno toccano con mano». Molti i temi affrontati nel corso della serata condotta dalla consigliera regionale del M5S Eleonora Frattolin: l’integrazione ospedale-territorio, il peggioramento dell’emergenza-urgenza, i perimetri delle aziende sanitarie. «Una suddivisione priva di senso – ha sottolineato Ussai – che qualcuno aveva già definito una “distribuzione etilica delle aziende”, che non rispecchia i percorsi di salute dei cittadini e che contraddice e rende più difficoltosa anche la collaborazione fra gli ospedali di rete e quelli di alta specialità». Tante inoltre le critiche che sono state mosse a una politica definita “schizofrenica”. «Si vantano di aver messo al centro il cittadino e invece hanno anteposto i loro interessi a quelli generali. Una politica malata di “annuncite” e “riformite”. Il risultato è una sanità che non gode di buona salute!» sentenzia il consigliere pentastellato. Spazio anche alle proposte per invertire la rotta. «Bisogna partire il prima possibile dall’ascolto dei professionisti per rivedere l’assetto istituzionale delle aziende e le priorità degli interventi. L’obiettivo comune deve essere quello di mettere in sicurezza il nostro servizio sanitario regionale».