PCB dal Cementificio di Fanna, si riveda l’AIA

“Chiediamo a gran voce la revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale per il Cementificio di Fanna”. Lo ha annunciato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, dopo la risposta evasiva e inconcludente in Commissione dell’assessore all’ambiente, Fabio Scoccimarro, a un’interrogazione relativa all’emissione di PoliCloroBifenili dal camino principale dell’impianto industriale.

I PCB sono stati classificati come agente cancerogeno per l’essere umano dallo IARC (organismo delle Nazioni Unite per le ricerche sul cancro) e la sua commercializzazione è stata vietata dalla Comunità Europea e dall’Italia, così come l’uso di apparecchiature che li contengono. Tuttavia la legislazione italiana sul tema è ancora confusa e debole, non essendo ancora stata ratificata la Convenzione di Stoccolma del 2001, la quale si pone come obiettivo l’istituzione di un apposito registro e lo smaltimento secondo canoni e metodologie sicure.

I valori delle emissioni di PCB misurati al camino del Cementificio sono di circa 4,3 kg/anno, decisamente inferiori a quanto autorizzato dall’AIA (pari a circa 1.400 kg/anno di PCB). “Tuttavia, da uno studio commissionato all’ing. Sandro Varnier – aggiunge Capozzella – si evince che l’inquinamento da PCB emesso dal Cementificio di Fanna esporrebbe gli abitanti della zona a dosi del potente cancerogeno migliaia di volte superiori alla soglia massima dettata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

“Il nostro obiettivo, che ribadiremo con un’ulteriore interrogazione all’assessore alla salute Riccardo Riccardi – conclude l’esponente del Movimento 5 Stelle – è portare a zero le emissioni di PCB e rendere continui le misurazioni e i controlli”.