NUOVO IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO NET: TUTTO TRANNE CHE UN INVESTIMENTO PER I CITTADINI

Come altre società partecipate dei comuni del Friuli Venezia Giulia, anche Net non ha perso tempo. La società che gestisce la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti a Udine e in oltre 80 comuni in Friuli sta già facendo la corsa agli investimenti con l’obiettivo di risultare “più forte” al momento di una futura fusione, piuttosto che migliorare i servizi e abbattere i costi a carico dei cittadini.

Investimento che è sicuramente funzionale anche a sostenere il prolungamento fino al 2031 della scadenza della concessione a Net dell’affidamento del servizio, con la scusa dell’ammortamento dello stesso.

Sono i primi effetti della nefasta legge sull’ambito unico regionale approvata in Consiglio regionale meno di due settimane fa. Queste partecipate stanno facendo investimenti in tutta fretta che non hanno nulla a che fare con i servizi utili alla collettività e con i reali interessi dei cittadini, ma si preoccupano solo di spostare gli asset economico-finanziari per finalità estranee al servizio pubblico.

Tra l’altro stiamo parlando di un impianto di compostaggio che,  oltre ad inserirsi in un contesto regionale che vede già diverse realtà tra cui il mega-impianto da 280 mila tonnellate della Bioman di Maniago (dimensionato per trattare l’umido di tutto il Triveneto), verrà realizzato tramite project-financing con un investimento totale previsto di 33 milioni di euro, di cui 8 a carico di Net e 25 a carico della ditta privata aggiudicatrice.

Le domande sorgono molteplici e spontanee: è così che mettiamo in pratica il principio di autosufficienza nella gestione dei rifiuti? O peggio applichiamo forme di economicità dei servizi? 

Continuiamo a pensare di creare impianti che poi per funzionare a pieno regime dovranno importare rifiuti da chissà dove?

Quale sarà il ritorno a fronte dell’investimento privato di 25 milioni e chi sarà ad aggiudicarselo?