INTERCITY SOPPRESSI: CHIEDIAMO CHIARIMENTI

Il MoVimento 5 Stelle torna sul caso della soppressione dei due treni Itercity che collegano Venezia a Trieste e viceversa. “Siamo contenti che la nostra segnalazione di ottobre abbia sollevato il caso – spiega il capogruppo in Consiglio regionale Cristian Sergo -. A questo punto ci auguriamo che l’intervento della Regione, che adesso deve essere tempestivo, possa risolvere il problema. Resta comunque lo stupore che l’assessore sia caduta dalle nuvole. A fatica crediamo che Trenitalia prenda queste decisioni senza avvisare nessuno.”

“La cancellazione di due treni da e per Venezia è l’ennesimo impoverimento per Trieste, il capoluogo regionale è sempre più isolato dal resto del paese – aggiunge il capogruppo M5S nel Consiglio comunale di Trieste Paolo Menis -. Non possiamo accettare che la contropartita alla diminuzione di pochi minuti per i treni più veloci che percorrono la tratta venga pagata togliendo corse che servono soprattutto a chi si sposta per recarsi al lavoro. E la sostituzione delle corse con gli autobus non serve a nulla“.

“Gli Intercity rientrano nel cosiddetto “servizio universale” – spiega la deputata del M5S Arianna Spessotto – e non è ammissibile sottrarre servizi essenziali ai cittadini andando addirittura a sostituire i treni a lunga percorrenza con mezzi meno efficienti e più inquinanti, con aumento del traffico su strada! Gli Intercity vengono infatti spesso utilizzati come alternativa alla più costosa alta velocità ma anche come servizio interregionale da tanti pendolari delle città che non sono servite da Frecce e Italo”.

“Il taglio dei due Intercity rientra tra le misure previste nel nuovo Contratto di programma tra RFI e il Ministero dei Trasporti, in discussione alla Camera nelle prossime settimane, e a rischio ci sono altre 13 corse di treni da Nord al Sud del Paese: in qualità di capogruppo del M5S in Commissione Trasporti – preannuncia la parlamentare pentastellata – chiederò che venga mantenuto il servizio assicurato dagli Intercity, senza toccare un servizio che resta essenziale per i cittadini, e che si trovi quanto prima una soluzione che non sia dettata esclusivamente da conti economici, anche attraverso la convocazione di un tavolo di concertazione tra Ministero, vertici nazionali di Trenitalia e le Regioni Veneto e Friuli”.

“L’allarme era stato lanciato già lo scorso ottobre dai nostri consiglieri del Friuli Venezia Giulia con una interrogazione, ma – conclude Spessotto – né il governo, né il “ministro ombra dei Trasporti” Serracchiani hanno mai mosso un dito”.