IL PIANO EMERGENZA/URGENZA DELLA GIUNTA SERRACCHIANI FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

«Il “Piano dell’emergenza urgenza” varato dalla giunta Serracchiani era stato subito contestato dai sindacati. Ora a disconoscerlo nei fatti  sono addirittura il responsabile del 118 triestino – uno dei fautori del Piano stesso – e il commissario dell’AAS1 Triestina, nominato dalla maggioranza. Questo dimostra che il Piano fa acqua da tutte le parti!». A dichiararlo è il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai, convinto oppositore del “Piano dell’emergenza urgenza”.
«Con la soppressione notturna dell’automedica di Monfalcone e lo spostamento dell’unica risorsa medicalizzata rimasta nell’Isontino presso la sede di Gradisca d’Isonzo, i due direttori hanno dovuto attivare infatti in tutta fretta una seconda unità mobile medicalizzata in provincia di Trieste, posizionata presso la postazione di Santa Croce, per riuscire ad assicurare in tempistiche adeguate la presenza del medico nelle situazioni clinicamente critiche nelle aree più occidentali della provincia di Trieste, che altrimenti sarebbero risultata scoperta. Questa unità medicalizzata – spiega Ussai -, oltre a coprire le necessità del territorio di Trieste, si spingerà nel vicino Isontino per assicurare, in particolare nel Monfalconese, le tempistiche più adatte riguardanti il soccorso medicalizzato e quindi avanzato».
«Va certamente riconosciuta la posizione di garanzia che il commissario di AAS1 ha preteso, ottenuto e attuato ma si deve assolutamente sottolineare come essa vada a cozzare con quanto previsto dalla nuova riorganizzazione regionale del sistema 118. Con queste modifiche vengono confermate quindi le preoccupazioni già espresse in Commissione e che oggi, nel considerare l’organizzazione della risposta sanitaria urgente e la sicurezza per i cittadini dell’Isontino e del comune di Duino-Aurisina, sono diventate evidenti».
«Queste criticità, inoltre, saranno confermate dalla piena attuazione della riforma del sistema 118 regionale, che non prevede infatti il mezzo aggiuntivo organizzato con acume da AAS1 in questi giorni. Un sistema che pertanto – conclude Ussai – non garantirà ai cittadini la possibilità di ottenere, in caso di necessità, un soccorso sanitario avanzato reale».