Già spesi più di 350 mila euro per i contenziosi con ex dirigenti e dipendenti licenziati

A fine luglio, con una interrogazione rivolta all’assessore Bolzonello, il portavoce M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo aveva voluto fare luce sui contenziosi che il Consorzio di Bonifica Cellina Meduna ha affrontato negli ultimi 5 anni per il licenziamento di alcuni dipendenti che si sono rivolti alla magistratura per impugnare questi provvedimenti nel tentativo di ottenerne l’annullamento.

 

«Dalla risposta ricevuta si evince come su quattro cause in essere, tutte per motivi di licenziamento e fine rapporto, tre hanno già visto il Consorzio soccombere, una in via definitiva e le altre due in primo grado – spiega Sergo -. Nella sentenza passata in giudicato il Consorzio è stato condannato, infatti, al reintegro del lavoratore e al pagamento delle retribuzioni non percepite, quantificate in oltre 180 mila euro, per l’esattezza 180.146,76 euro. Anche nelle altre due cause – prosegue il portavoce M5S – i giudici di primo grado si sono pronunciati a favore dei dipendenti. Ciononostante il Consorzio ha comunqueimpugnato entrambe le sentenze. Decisione che finirà per gravare pesantemente sulle casse dello stesso Consorzio. Per quanto riguarda l’ultima delle quattro cause segnalate, infine, i giudici non si sono ancora espressi».

 

«Questi e altri contenziosi, dal 2009 ad oggi, sono costati solo per le spese legali quasi 167 mila euro, precisamente 166.246,36 euro – ricorda Sergo -. Si tratta di contenziosi che, per esempio, hanno visto il riconoscimento di una somma di 7.129,86 euro a un ex impiegato a tempo determinato che ha promosso un’azione legale per l’annullamento dei termini del contratto e il riconoscimento del rapporto a tempo indeterminato, ma anche il risarcimento di alcuni infortuni sul lavoro. E la cosa non è finita perché, come già anticipato, ci sono almeno altre tre cause pendenti davanti al Tribunale».

 

«A questo punto è lecito chiedersi se tutte queste cause fossero così necessarie, ma soprattutto, ben consapevoli della risposta, la domanda da porsi è questa: chi pagherà queste cifre?».