Fine vita, Capozzi: Fedriga preferisce non prendere posizione

“Quello che è emerso dalle audizioni sul fine vita è il dolore di chi si trova in queste situazioni e soffre pene indicibili. Sebbene si possa lenire il dolore fisico, non si può lenire il dolore psicologico di chi si vede impotente rispetto alla propria vita. Si è parlato di cure palliative, importantissime ma anch’esse devono rimanere una scelta”.

A dirlo in aula è stata la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi durante la discussione delle mozioni sul fine vita.

“Il Movimento 5 Stelle, ad ogni livello, si è sempre impegnato in questi anni – spiega – per arrivare a una legge che consenta a chi è afflitto da sofferenze intollerabili di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato all’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario nazionale”.

“Non è, come qualcuno sostiene, una legge che tutela il diritto alla morte, ma in realtà una tutela del diritto all’autodeterminazione, che dà la possibilità che si possa decidere della propria vita e del proprio corpo – prosegue Capozzi -. In maniera distorta in Commissione c’è stato anche qualcuno che esasperando il tutto ha detto che si investono risorse pubbliche per far morire le persone”.

“Prevedere l’introduzione della morte volontaria medicalmente assistita non significa dire a chi è in determinate condizioni che da oggi sarà quella la strada da seguire: al contrario, il medico che dovrà accogliere la richiesta morte volontaria medicalmente assistita dovrà comunicare tutte le possibilità di cura e di trattamento a cui la persona può decidere di accedere, comprese le cure palliative” aggiunge ancora la consigliera.

“Di fronte a scelte che interrogano le nostre coscienze, dobbiamo garantire a tutti di poter compiere una scelta di dignità, bisogna prendere una posizione forte anche per rispettare quei cittadini che hanno firmato e ai quali bisogna dare loro una risposta. Pertanto – conclude Capozzi – è debole la posizione espressa dal presidente Fedriga che si trincera dietra la competenza a legiferare abdicando anche al suo ruolo politico di indirizzo su questo tema importante”.