Ennesimo studio su Porto Nogaro lascia basiti

“Rimaniamo basiti e sconcertati dall’annuncio dell’ennesimo studio su Porto Nogaro”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “La Giunta regionale, a furia di studiare, meriterebbe il Premio Nobel sulla Tutela della Laguna o, più realisticamente, un richiamo della Corte dei Conti”.

“Non conoscendo i dati di progetto della nuova acciaieria, siamo costretti a fare ipotesi: cosa spiacevole ma, conoscendo la situazione e i luoghi di cui si parla non ci rimane altro – aggiunge Sergo -. Un nuovo studio sulla Laguna, da affidare alle Università di Udine e Trieste, dopo lo studio di assetto morfologico ambientale conclusosi nel giugno 2017 e recepito nel Piano di Gestione approvato nel 2019, si può giustificare in due modi: o quello vecchio è uno studio inadeguato e inaffidabile, ma non crediamo possa essere possibile, oppure per insediare l’acciaieria in Aussa Corno la Danieli ha chiesto un escavo esagerato del Corno e si devono spendere queste risorse per capire se l’impatto sia sostenibile”.

“Capiamo la volontà di tutelare un bene così prezioso come la Laguna, ma considerata la finalità privata dell’iniziativa sarebbe quanto meno opportuno, per non dire lecito, che il nuovo studio fosse pagato dai proponenti del progetto – afferma il consigliere M5S -. E ciò anche per una questione di responsabilità nei confronti dei cittadini nel caso in cui lo studio delle Università dovesse dare esito negativo. Unica consolazione è che l’affidamento venga dato agli atenei e non ad altri privati, cosa che invece è stata fatta regolarmente negli ultimi anni in tema di dragaggio”.

“Abbiamo già ricordato come la Regione abbia varato le linee guida sui dragaggi affidandosi alle consulenze di una società di Padova, e abbia recentemente affidato l’incarico di progettazione per il ripristino dei fondali del canale d’accesso di Porto Buso. E ora vogliamo cambiare di nuovo le carte in tavola? E questa è la politica del fare in fretta e senza burocrazia? In merito al principio di sostenibilità integrale, che abbina la sostenibilità ambientale a quella sociale, l’attività economica e la tutela dell’habitat – conclude Sergo -, ribadiamo e continueremo a farlo finché non entrerà nella testa di chi governa questa Regione che l’articolo 41 della costituzione italiana è stato così recentemente modificato: ‘L’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana’”.