Ecco i decreti con cui Fedriga spende i nostri soldi per l’Acciaieria di San Giorgio

“Sono datati tra il 9 novembre e il 19 dicembre 2022 cinque documenti scaricabili da https://bit.ly/AcciaieriaSanGiorgio che, nonostante formali richieste di accesso agli atti, la Direzione Attività Produttive non ha mai fornito”. Li rendono noti il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, e la candidata alle elezioni regionali nella lista M5S di Udine, Loredana Pozzatello. “Ancora più grave è che, nella risposta dell’assessore Bini a una nostra interrogazione a febbraio, con cui chiedevamo come fossero stati spesi circa 800 mila euro per l’acciaieria fino a febbraio 2023, di questi decreti non c’era traccia”.

“La mancata trasparenza sta esasperando i cittadini della Bassa friulana e le rassicurazioni del presidente Fedriga, secondo il quale non c’è un progetto sul tavolo della Regione, continuano a essere in contraddizione con le azioni della Giunta, che dimostrano come un’idea di cosa si insedierà in Aussa Corno evidentemente c’è – aggiungono Sergo e Pozzatello -. Non sono accettabili le giustificazioni di chi sostiene che studi e opere saranno utili a tutte le aziende, basta leggere i titoli dei decreti per capirlo. Quello che doveva diventare un polmone verde si trasformerebbe da qui a pochi anni nell’ennesima industria della ZIAC”.

“I decreti in nostro possesso partono dal 5 luglio 2022, con l’affidamento alla stessa ditta che ha preso consulenze milionarie per la costruzione del Mose di Venezia della ‘Attività propedeutica alla progettazione e Studio di fattibilità dell’intervento di insediamento produttivo previsto, nella zona Aussa Corno punta Sud in comune di San Giorgio di Nogaro’, per complessivi 166 mila euro, un mese prima che entrasse in vigore la norma che ha stanziato 20 milioni per questi interventi – spiegano gli esponenti M5S -. E per la prima volta si conoscono anche le cifre stanziate: dai 9 milioni di euro per i dragaggi ai 39 milioni per i piazzali, dai 9 milioni per la costruzione della nuova banchina ai 3 milioni per il nuovo raccordo con la strada provinciale 80. Ecco che, con imposte e spese accessorie, si scoprono come verranno spesi i 90 milioni di euro di cui si è parlato in questi mesi. Per questo decreto nel gennaio 2023 la Regione indica l’utilizzo di fondi del PNRR per la sua copertura”.

“Il 9 novembre 2022 è stato perfezionato ‘l’incarico all’esecuzione di analisi necessarie ad ottenere la classificazione chimica, fisica, microbiologica ed ecotossicologica dei sedimenti oggetto di dragaggio per la progettazione del nuovo insediamento produttivo a San Giorgio di Nogaro’ per 24 mila euro – continuano Sergo e Pozzatello -. Due giorni dopo ecco il decreto per affidare ad un’altra ditta ‘l’esecuzione di sondaggi e carotaggi atti al prelievo di sedimenti per la successiva analisi di laboratorio per la progettazione del nuovo insediamento produttivo a San Giorgio di Nogaro’ per 32 mila euro. Una settimana dopo è stato firmato ‘l’incarico professionale per servizi ingegneristici a supporto dell’adeguamento degli strumenti urbanistici generali e attuativi ai fini dell’Accordo di Programma per il nuovo insediamento produttivo nell’area di Punta Sud in Comune di San Giorgio di Nogaro’ per 65 mila euro. A questi si aggiunge ‘l’incarico di verifica preventiva dell’interesse archeologico e sorveglianza archeologica in corso d’opera nell’area interessata al nuovo insediamento produttivo di San Giorgio di Nogaro’ per un valore di 45 mila euro. Infine, il 19 dicembre, è stato affidato uno ‘Studio trasportistico per valutare gli effetti sulla rete stradale e ferroviaria dei flussi del traffico riconducibili allo sviluppo dell’area produttiva di San Giorgio di Nogaro’ per 96 mila euro”.

“Questi i primi decreti per circa 430 mila euro, a cui dovrebbero aggiungersene altri per complessivi 850 mila, ma di cui non si ha traccia, se non dei 300 mila euro garantiti alle Università di Udine e Trieste per lo studio di tutela ambientale propedeutico al progetto di infrastrutturazione industriale, capacità logistica e implementazione dell’accessibilità al porto di San Giorgio di Nogaro. Attendiamo che internet ci dia al più presto le risposte, visto che l’assessorato non si è degnato di farlo nemmeno in Consiglio regionale, per capire come si stiano spendendo anche queste ulteriori risorse. Al momento sappiamo solo per chi si stanno spendendo, ovvero per il nuovo insediamento a San Giorgio di Nogaro, non certo per tutte le imprese del territorio come Fedriga e Bini vogliono lasciare intendere. La cosa paradossale – concludono i pentastellati – è leggere sui media locali, a pagamento, che probabilmente tutto questo potrebbe essere inutile perché i proponenti hanno opzionato anche altri due siti dove far nascere la nuova acciaieria, uno in Italia e uno all’estero. Rimane da chiedersi chi pagherà tutti questi studi se San Giorgio di Nogaro, come auspicano i cittadini della Bassa, non sarà il sito prescelto”.