DDL COMMERCIO: VOTO CONTRARIO DEL M5S

Il MoVimento 5 Stelle ha votato contro il disegno di legge n.161 contenente disposizioni per l’adeguamento e la razionalizzazione della normativa regionale in materia di commercio. “Le norme suggerite dalla Direzione centrale infrastrutture, pianificazione territoriale e lavori pubblici, fortemente caldeggiate dall’assessore Santoro, non saranno sufficienti a limitare la realizzazione di nuove grandi strutture di vendita nel Friuli Venezia Giulia. Come sempre il MoVimento 5 Stelle non appoggia leggi che non mettano tutti i paletti a disposizione del legislatore regionale, confermati anche dalla Corte Costituzionale su questa materia. Per questo motivo siamo stati costretti a votare “no” spiega il portavoce del M5S in Consiglio regionale Cristian Sergo.

“Con una proposta di legge abbiamo già chiesto che la pianificazione su questi temi fosse di competenza della Regione – ricorda Sergo -. La normativa nazionale prevede che sia la Regione a individuare le aree interdette agli esercizi commerciali. Oggi invece si è voluto lasciare questo potere ai singoli comuni. Una decisione che, come già è sotto gli occhi di tutti, non porterà nulla di buono per i nostri territori. Come nel passato resteremo in balia dei sindaci che potranno autorizzare l’apertura di centri commerciali purché si rispettino normative urbanistiche e di viabilità. Non si è voluto neppure applicare le direttive della Bolkestein che, a fronte di motivi imperativi di interesse generale, permettono di fissare alcuni paletti che noi riteniamo fondamentali per la tutela dell’ambiente, della salute pubblica, dei lavoratori e dei centri urbani”.

“La giunta Serracchiani, al contrario, ha preferito lasciar scrivere una norma che tratta di commercio alla Direzione della pianificazione territoriale, quasi a voler sancire il primato dell’urbanistica e della viabilità, invece di tutelare veramente gli imprenditori e i lavoratori del Friuli Venezia Giulia. Rendendo inoltre il Piano per il settore comunale del commercio obbligatorio solo per i grandi centri commerciali – e non per medie strutture – i comuni, già nel mirino della Grande Distribuzione Organizzata, avranno delle norme confuse e un’enorme mole di lavoro per gli uffici dei singoli comuni. Siamo sicuri che se la materia fosse rimasta sotto l’assessorato delle Attività produttive si sarebbe potuto ottenere un risultato soddisfacente per le nostre imprese. Lo dimostrano gli emendamenti accolti, ma la scelta di lasciare spazio solo alla Pianificazione ci ha visti fermamente contrari”.

“L’efficacia di queste norme – conclude Sergo – verrà verificata al prossimo annuncio di grande apertura, è solo questione di mesi”.