Cie di gradisca: Fallimento totale dei partiti

«Solidarietà alle persone detenute in condizioni disumane e a chi è costretto ad operare in situazioni di grave difficoltà»

«Era prevedibile che il Cie di Gradisca diventasse per l’ennesima volta teatro di episodi di violenza e di disperazione. Fino ad oggi non si è fatto nulla per risolvere la situazione. Al governo Letta non interessano minimamente né le persone trattenute in modo disumano nel Centro né gli agenti di custodia costretti a operare in situazioni di grande difficoltà». Il MoVimento 5 Stelle esprime tutta la sua solidarietà verso chi è coinvolto nella triste vicenda del Cie di Gradisca attraverso le parole dei deputati Walter Rizzetto e Aris Prodani e del consigliere regionale Ilaria Dal Zovo.

«In una Paese civile – aggiunge Rizzetto – non è ammissibile che delle persone vengano detenute di fatto fino a 18 mesi in condizioni estreme. Un lasso di tempo enorme per questi migranti che molto spesso, privi di documenti validi, non possono nemmeno fare ritorno nei loro paesi di origine».

«L’intero quadro normativo va riformato – propone Prodani -. Quanto sta accadendo è la dimostrazione lampante del fallimento di politiche oscurantiste e fuori da tempo. È evidente che le situazioni che si vengono a creare nei centri di identificazione sono solo la punta dell’iceberg di un problema, quello dell’immigrazione, che bisognerebbe affrontare e risolvere una volta per tutte, non limitandosi ai semplici proclami – ribadisce Prodani -. È necessario implementare la convenzione di Dublino e renderla pienamente efficace, ed evitare, con il supporto della diplomazia europea, che l’ Italia resti ostaggio di alcuni paesi nordafricani, che utilizzano i disperati in partenza da quelle coste come merce di scambio».

«Come se la situazione non fosse abbastanza critica, il Ministro dell’Interno ha inoltre pensato bene di emanare un decreto che istituisce a Gradisca d’Isonzo un Centro di accoglienza (Cda) – ricorda Ilaria Dal Zovo -. Si tratta di persone sbarcate per lo più sulle coste del sud Italia. Il rischio molto serio è che in regione arrivino almeno 500 immigrati al mese, destinati ad aumentare a dismisura il numero dei clandestini presenti nel Friuli Venezia Giulia. È una situazione insostenibile, anche per le forze dell’ordine continuamente sotto organico, che va avanti da anni nell’indifferenza totale della politica. Crediamo – aggiunge – si debba prendere in seria considerazione la chiusura della struttura di Gradisca».