Capozzi M5S “Progetti di social housing per il reinserimento dei detenuti”

“Lo stigma associato alla pena carceraria è spesso tale da rendere il rientro nella società produttiva pressoché impossibile e tutto questo induce gli ex-detenuti a scegliere nuovamente la via del crimine”. Queste le parole della Capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale Rosaria Capozzi, che ha voluto sollevare la difficile situazione dei detenuti anche in Aula, durante l’assestamento di bilancio.
“Abbiamo presentato un ordine del giorno, accolto dalla Giunta Fedriga, proponendo di avviare un dialogo con il Consiglio di Amministrazione di Cassa delle Ammende per la promozione di progetti di social housing e di rieducazione dei detenuti, con lo scopo di favorire il reinserimento di chi ha completato la pena in carcere e di togliere dal circuito carcerario persone in possesso dei requisiti per l’accesso alle misure alternative, al fine di favorirne il graduale reinserimento nel tessuto sociale”.
“È importante favorire l’accesso di queste persone alle misure non detentive con il reperimento di alloggi pubblici o privati di cura, di assistenza o accoglienza per coloro che sono sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria privativi o limitativi della libertà personale, ove possano – ribadisce la consigliera –  essere alloggiati sia coloro che abbiano i requisiti giuridici per accedere alle misure non detentive sia coloro che per motivi sanitari siano in condizioni non compatibili con la permanenza in ambito penitenziario”.
“Chi vive la realtà carceraria, nella maggior parte dei casi, ha delle fragilità a cui si aggiunge il fatto che, una volta acquisita la libertà, alcune di queste persone si sentono completamente sole e spesso vengono emarginate perché ex detenuti. E’ pertanto fondamentale consentire anche a chi ha sbagliato e a espletato la propria pena di avere un futuro di vita diverso”.
“Peraltro, i progetti di social housing – conclude Capozzi – potrebbero rivelarsi risolutivi anche per il problema del sovraffollamento delle nostre carceri, denunciato ogni giorno da chi opera nel settore, basti pensare che Udine presenta un tasso di sovraffollamento pari al 180% e Tolmezzo pari al 190%, maglia nera di tutti i penitenziati d’Italia”.