Capozzi (M5S)- Celotti (PD): Sulla fibromialgia, le risposte rimangono tante”

“Sulla fibromialgia le risposte da dare sono ancora tante, per questo abbiamo depositato un’interrogazione complessa all’assessore Riccardi”. Ad annunciare un’interrogazione alla Giunta regionale sono le consigliere regionali Capozzi e Celotti, le quali non si sono volute accontentare di ricevere una risposta di poche righe dall’assessore Riccardi sul delicato tema della cura dei pazienti con fibromialgia.

“Innanzitutto, nonostante l’interrogazione della collega Celotti, che ringrazio per l’impegno dimostrato su questo tema, non sappiamo ancora – ricorda l’esponente 5 stelle – perché la Regione non abbia risposto alle richieste avanzate con posta elettronica certificata dall’Associazione Cittadinanzattiva e già il tema del perché sia mancata la dovuta trasparenza è importante da determinare. Ma ciò che Riccardi non ha detto è che la legge regionale votata dal consiglio regionale prevedeva lo stanziamento di 10 mila euro l’anno  e la Giunta regionale non ha utilizzato nemmeno i fondi regionali, inutile chiedersi perché non utilizzi nemmeno quello messi a disposizioni dai governi nazionali”.

“L’Assessore – aggiunge la consigliera Celotti- ha risposto che i fondi destinati al Friuli Venezia Giulia sono stati richiesti, ma non ha specificato in quale data, un elemento che fa la differenza, visto che diverse altre regioni hanno già ottenuto i finanziamenti e li hanno già girati alle Aziende sanitarie per avviare le attività previste. La sindrome fibromialgica è una patologia che riguarda un numero molto alto di persone, soprattutto donne, e questa disattenzione nei confronti di un problema così diffuso è molto grave, soprattutto per una Regione che in passato si è distinta per aver fatto dei passi anticipatori importanti rispetto al livello nazionale e alle altre regioni”

“Rimane infine da capire quando e come verrà attivato il registro dei pazienti di fibromialgia, che aiuterebbe famiglie, associazioni e gli operatori del settore a stabilire le più appropriate strategie di intervento. Spesso – conclude Capozzi – si parla di pazienti invisibili, perché il riconoscimento della malattia è complicato e sta avendo un percorso tortuoso, l’attivazione del registro permetterebbe di portare alla luce tutte queste problematiche. Se la Pandemia può aver rallentato il processo adesso bisogna accelerare per raggiungere questo importante obiettivo”.