CANONI ATER: ECCO COME SI SAREBBERO POTUTI EVITARE TUTTI QUESTI DISAGI

Ilaria Dal Zovo non si ferma e sul ricalcolo dei canoni Ater interroga nuovamente la giunta Serracchiani per conoscere quanti sono, ad oggi, gli inquilini Ater già contattati in ogni provincia per permettere a queste persone di beneficiare della revisione del canone. «L’introduzione del nuovo calcolo, dal 1 gennaio 2017, ha portato non pochi disagi agli inquilini degli alloggi Ater che si sono visti anche quintuplicare l’affitto della propria abitazione – ricorda la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle -. L’introduzione del parametro Isee come indicatore, ha fatto salire i canoni in maniera esorbitante, creando disagi, notti insonni e molti mal di pancia ai cittadini che usufruiscono degli alloggi Ater».

«I più colpiti – sottolinea Dal Zovo – sono stati i nuclei unipersonali, proprio quelli che l’assessore voleva tutelare maggiormente con questa modifica, quando parlava di canone “equo”. Solo dopo molte segnalazioni l’assessore si era reso conto che qualcosa non aveva funzionato e aveva dato mandato ai direttori delle Ater di valutare caso per caso e di apportare tutti i correttivi necessari per risolvere il problema, arrivando persino a stanziare 2 milioni di euro per far fronte alle diminuzioni causate dal ricalcolo».

«Nonostante l’assessore Panontin, rispondendo alla nostra interrogazione al posto dell’assessore Santoro, oggi in Aula abbia snocciolato numeri all’apparenza consistenti, restiamo del parere che con una simulazione preventiva tutto questo disagio alla cittadinanza si sarebbe potuto evitare – dichiara la consigliera pentastellata -. Questi dati ci devono ancora una volta far pensare, quanto sia necessaria una valutazione “ex ante” quando si introducono riforme così importanti e strutturali. La valutazione “ex ante” si inserisce nella prima fase del ciclo del progetto: l’identificazione. La valutazione fatta in questo momento, ha come finalità quella di valutare preliminarmente e in modo astratto il progetto così come identificato. In questo modo è possibile già in fase di identificazione correggere alcuni aspetti del progetto che palesemente potrebbero inficiarne la realizzazione o produrre effetti negativi sugli utilizzatori finali».

«Sono ben 9 mila le persone che finora hanno chiesto aiuto alle Ater per ricalcolare l’affitto. Crediamo che tutto questo si poteva evitare – conclude Dal Zovo – se solo si fosse agito con più calma e con maggior attenzione nei confronti di coloro che usufruiscono di alloggi di edilizia pubblica. Cittadini che, lo sappiamo bene, non sono di certo abbienti».