Caccia con l’arco è ritorno al Medioevo

“Tra le centinaia di emendamenti alla pdl 26 ce ne sono due sulla caccia che fanno rabbrividire”. Ad affermarlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo, che commenta alcune proposte della maggioranza in tema di attività venatoria nell’ambito della proposta di legge che dovrebbe occuparsi di competitività regionale.

“Il primo emendamento riguarda l’introduzione dell’arco per la caccia agli ungulati: metodo barbaro e assolutamente assurdo. – sottolinea Dal Zovo – In questo modo, uccidere un cervide o un cinghiale al primo colpo è praticamente impossibile. Ciò provoca agonia e lenta e atroce sofferenza per l’animale colpito, senza contare che un cinghiale ferito può diventare estremamente pericoloso. Non possiamo pensare che nella nostra regione si consenta questa atrocità a puro scopo di sadico svago”.

“La seconda proposta di modifica, che mira ad introdurre le fonti luminose per la caccia agli ungulati, presenta addirittura dei profili di incostituzionalità essendoci già delle sentenze contrarie a questa pratica. – afferma l’esponente M5S – Anche in questo caso, siamo di fronte a una modalità di caccia assurda e sadica: i poveri animali vengono braccati nelle uniche ore in cui invece potrebbero stare tranquilli alla ricerca di cibo. Questa regione continua a fare passi a ritroso in tema di tutela animale e della fauna selvatica. Di questo passo, il Medioevo è dietro l’angolo”.