Buoni spesa, a Udine e in tanti Comuni norme pasticciate

“Molte le incongruenze da parte dei nostri Comuni per l’assegnazione dei buoni acquisto a sostegno del reddito le cui domande potranno essere presentate da lunedì”. Le rileva il consigliere comunale udinese del MoVimento 5 Stelle, Domenico Liano.

“Come accade anche per altri Enti, a Udine di fatto vengono esclusi i cosiddetti ‘working poor’ che percepiscono reddito di cittadinanza e che magari in questo momento non lavorano per la chiusura delle attività – sottolinea il consigliere regionale Cristian Sergo -. In alcuni casi, basta percepire un reddito anche molto basso, un ammortizzatore sociale o vivere con un pensionato che percepisce poche centinaia di euro per rimanere esclusi dal beneficio. Nulla invece si è previsto per valorizzare i prodotti tipici locali”.

“È inoltre curioso che i cittadini di Udine potranno fare la spesa anche in negozi di Pagnacco, e nei centri commerciali di Tavagnacco e Pradamano, in barba alle ordinanze restrittive nazionali e regionali e all’incredibile numero di supermercati nel nostro Comune” rimarcano gli esponenti M5S

“L’assegnazione sottoforma di buono pasto può essere una buona soluzione in quanto elimina l’imbarazzo di esibire la tessera riconducibile a una specifica forma assistenziale – concludono Sergo e Liano – Ma, come temevamo, questo favorisce i grandi supermercati, a discapito dei negozi di vicinato che, non accettando certi buoni a causa dei maggiori costi previsti, non compaiono nella lista degli esercizi disponibili. Ancora una volta si è persa l’occasione di collaborare con le forze politiche che da settimane chiedono un tavolo per collaborare attivamente a questa straordinaria emergenza”.