
Domenica prossima i cittadini di Mortegliano saranno chiamati ad esprimere la propria opinione in merito alla possibile realizzazione di “UN” autodromo nella zona “ex pista di volo” della frazione di Lavariano. A seguito di una delibera del 2012, il Comune ha approvato le direttive per richiedere variante urbanistica al P.R.G.C. n.19: in tale delibera si evidenzia la volontà di ottenere condizioni strettamente cautelative per il territorio nella realizzazione del futuribile progetto. Nonostante la dichiarata volontà di mantenere un controllo totale sullo sviluppo di tale prospettiva realizzativa, si è lasciato campo libero ad una intensa sponsorizzazione sul territorio inerente l’idea sviluppata dalla Pro.MO Mortegliano. Il che rischia di compromettere anche il risultato del referendum e la sua attendibilità. La popolazione, ormai, identifica il possibile autodromo con quello proposto da Pro. MO Mortegliano, dando la cosa per scontata.
Tutte le precauzioni previste nell’analisi preliminare degli Aspetti Ambientali predisposta nel 2012 dal Comune di Mortegliano rischiano di passare in secondo piano dopo il voto di domenica. Ci troviamo di fronte ad un non progetto da valutare (non ci sono nemmeno indicazioni sulla lunghezza del circuito per valutarne le dimensioni e le caratteristiche). L’amministrazione stessa già nel 2012 si riproponeva di valutare attentamente nella fase “ante operam2 la determinazione dell’orizzonte temporale (la fase di cantiere, la fase d’esercizio, la fase di dismissione), la determinazione dei costi totali (costi di investimento e operativi totali). La determinazione dei ricavi generati dal progetto, la verifica della sostenibilità finanziaria, i prezzi d’esercizio, di manodopera, oltre ai prezzi di energia elettrica, gas e altro.
Si ritiene che l’esposizione dell’idea Pro.MO Mortegliano composta da spot emozionanti con macchine in pista, slogan semplicistici riguardo l’indotto ipotizzato sull’area dal “mangiare e dormire bene” non fornisca la giusta consapevolezza di voto ai cittadini mancando del tutto un progetto preliminare e dovendosi basare su concetti aleatori riguardanti il rispetto del territorio e soprattutto la sostenibilità economica e i piani di rientro.
Alla luce dell’assenza di un’analisi di sostenibilità dell’opera, l’idea Pro.MO Mortegliano rimane tale:un’idea, priva di un concreto piano industriale. Si fanno mirabolanti discorsi si accenna a esempi come quelli del Mugello (dove ci lavorano a regime 120 persone, poi però si ammette che al massimo verranno assunte in pianta stabile 20 dipendenti), ma non si tiene mai conto delle difficoltà che riscontrano le molte piste medio piccole già presenti in Italia.
Pertanto ancor prima di considerare le problematiche ambientali, l’incessante consumo di suolo di questa Regione e la modificata ridistribuzione del traffico, sarebbe opportuno tenere bene a mente la mancanza di garanzie nella riuscita del progetto stesso e il vero rischio: quello di trovarci in casa l’ennesima cattedrale nel deserto! Con tanti luoghi da riqualificare e valorizzare, avendo ben presenti negli occhi le recenti immagini di sottopassaggi e scantinati allagati anche in zone limitrofe al Comune di Mortegliano, contrastiamo l’idea che si debba continuare a intaccare il nostro territorio.
Per cui, allo stato di quel che è stato possibile riscontrare, ed alla luce di quanto sopra detto, il Movimento 5 Stelle Fvg non può che pronunciarsi per un NO al quesito referendario proposto dal Comune di Mortegliano.
Vi siete fatti abindolare da dei personaggi ottusi, oppure siete convinti che costruire una pista per poter correre in sicurezza in un terreno bonificato sia una truffa?
Cosa vorreste dimostrare? Che l’iniziativa privata è sempre una truffa? Lasciare le cose come sono è da incivili…
Buonasera Davide, è da quando abbiamo presentato il nostro programma che diciamo “stop al consumo del suolo” e quindi parlare di farci abbindolare è difficile. Ci sono in regione altre zone che possono essere utilizzate e sono ormai del tutto compromesse.
Nessuno ha parlato di truffa, ma forse, serietà avrebbe voluto che invece di comprare i terreni limitrofi i proponenti avessero spero qualche euro per presentare un progetto valido, sostenibile alla popolazione, dettagliato con costi/benefici, preventivi di quanto costerebbe bonificare l’area già compromessa e quanto tutto il resto, dare informazioni e non “previsioni”. Si parla del Mugello, di Misano e non si tiene conto che quelle strutture danno da lavoro a centinaia di persone e non solo a 20. Valutando pro e contro, abbiamo preso una posizione nell’interesse sempre e comunque del bene comune e dei cittadini.