Atto aziendale ASUGI, tagli dettati da interessi politici

“Preoccupano i tagli alla sanità triestina contenuti nella proposto di atto aziendale di ASUGI”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “Nonostante il tentativo dell’assessore Riccardi di minimizzare e scaricare le responsabilità, è forte il timore che le scelte siano dettate più da interessi politici che da una valutazione dei servizi in base ai bisogni della popolazione”.

“In termini di tagli, il dimezzamento da quattro a due Centri di salute mentale a Trieste pone dei dubbi sulla tenuta dei servizi e delle sedi di prossimità – continua il consigliere M5S -. Anche nelle dipendenze sono stati dimezzati i servizi, con il taglio di una delle due strutture complesse (dipendenze sostanze legali e illegali), non viene perfino tenuta in considerazione l’attuale struttura che si occupa di dipendenze giovanili, problema complesso e in espansione che riguarda, tra gli altri, i consumi di sostanze e le dipendenze da tecnologie. Inoltre non viene rispettato quanto contenuto dalla riforma sanitaria, che prevede l’autonomia dell’area dipendenze rispetto a quella della salute mentale. Infine, si dimezzano e si rivede l’organizzazione dei distretti sanitari, portandoli a loro volta da quattro a due”.

“Anche per quanto riguarda le professioni sanitarie, la proposta cita le leggi nazionali e regionali di riferimento, ma poi le viola – aggiunge Ussai -. Si prevedono infatti Servizi unici, uno nell’Isontino e uno nel territorio giuliano, e non Servizi di area professionale come previsto dalla normativa regionale sulla valorizzazione delle professioni sanitarie e di assistenza sociale, richiamata dalla riforma sanitaria portata avanti dal centrodestra”.

“Abbiamo di fronte un documento calato dall’alto, senza alcuna preventiva condivisione con gli operatori, e con una visione ospedalocentrica con tagli alla sanità territoriale non motivati – conclude l’esponente pentastellato -. Considerato che questi tagli sono diversi a seconda delle aree, la sensazione è che a comandare, più che il direttore generale di ASUGI, siano il sindaco di Monfalcone e il sindacato amico”.