ARCS boccia operato direttori generali e conferma criticità da noi sollevate

“Il parere di ARCS, che di fatto boccia le proposte di atti aziendali dei direttori generali, mostra che il re è nudo”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, intervenuto alla conferenza stampa delle opposizioni sul tema. “Si dimostra che le criticità sollevate non soltanto da noi, ma anche dai sindacati, dai professionisti e dai cittadini, che domani presenteranno una petizione per la difesa della sanità pubblica che chiede anche la sospensione degli atti aziendali, non erano e non sono strumentali, ma vengono da reali preoccupazioni sulla tenuta del Servizio sanitario regionale”.

“Ciò che sta accadendo svela come sia sbagliato il modus operandi di chi sta governando la nostra sanità di calare le cose dall’altro, senza il coinvolgimento degli operatori – continua Ussai -. Già a dicembre avevamo presentato un ordine del giorno, naturalmente bocciato, per interrompere l’iter di approvazione degli atti aziendali e promuovere un dialogo costruttivo tra gli operatori e le rispettive direzioni generali, in modo da arrivare a una formulazione condivisa dei contenuti, che recepisca le indicazioni del PNRR e le proposte dei professionisti”.

“Dopo la bocciatura da parte di ARCS, la Direzione centrale chiede di garantire il rispetto della compatibilità economico – finanziaria ma anche dell’adeguatezza delle strutture e dell’organizzazione dell’assistenza territoriale delle Aziende, seguendo le linee di sviluppo delineate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – rimarca l’esponente M5S -. Abbiamo sempre denunciato il depauperamento della sanità territoriale, di cui i distretti sono un pilastro fondamentale, soprattutto per il ruolo di integrazione socio-sanitaria e sociale. Nelle proposte di atti aziendali proprio i distretti finiscono per essere svuotati: ci auguriamo che su questa, come su altre numerose criticità, ci sia un passo indietro”.

“I pareri negativi dei sindacati in ASUGI, la clamorosa bocciatura di 21 dirigenti in ASFO, la procedura poco trasparente in ASUFC erano campanelli d’allarme, ora ne abbiamo la conferma: questa battuta d’arresto contiene un giudizio negativo sulla capacità di governo della sanità regionale nel suo complesso – conclude Ussai -. Chi di dovere ne prenda atto e tragga spunto per una riflessione profonda, perché con il nuovo assetto organizzativo e l’impiego dei fondi del PNRR stiamo progettando la sanità del futuro”.