Vitalizi, nuova proposta di legge del MoVimento 5 Stelle

 

«Per superare le misure palliative e provvisorie della giunta Serracchiani e delle altre forze politiche presenti in Consiglio regionale, abbiamo deciso di presentare una proposta di legge per modificare concretamente la disciplina sull’assegno vitalizio. Riteniamo che il momento della scelta sia giunto e che l’opinione pubblica renderà merito a questo Consiglio per aver avuto il coraggio di affrontare radicalmente la questione». I portavoce del MoVimento 5 Stelle Eleonora Frattolin, Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai hanno depositato una nuova proposta di legge per porre fine – una volta per tutte – a un privilegio insopportabile.

 

«L’istituto del vitalizio, così come concepito nelle passate legislazioni, è ormai ritenuto universalmente una misura di privilegio anacronistico ed è stato eliminato in tutte le normative regionali che lo prevedevano. Solo in alcuni casi – spiegano i portavoce M5S – è stato rimodulato secondo criteri di equità, legandolo alla contribuzione che i rappresentanti politici hanno versato o versano nel corso dei loro mandati, sempre e comunque ragionando a “nuovo” e mantenendo inalterate le modalità di erogazione stabilite precedentemente anche per chi non aveva ancora maturato il diritto».

 

«Considerate le osservazioni delle Corte dei Conti a riguardo, e quindi ritenendo che esso sia del tutto “rivisitabile”, riteniamo corretto, equo e giusto che, come per la maggior parte dei cittadini italiani che si sono visti nel corso degli anni ridurre, posticipare, cancellare un diritto come quello della pensione, anche i politici debbano rivedere quei privilegi che nel corso degli anni sono andati a costituire per se stessi».

 

«Con questa norma – aggiungono i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle – vogliamo rendere il vitalizio residuo commisurato alla contribuzione così come avviene per le forme pensionistiche “normali” con parametri attuariali riconosciuti dalle principali società assicurative. Questo non andrà pertanto a intaccare il diritto maturato ma il godimento diventerà coerente con i versamenti e gli anni che hanno contributo a creare il montante contributivo. Ora – concludono – tocca alle forze politiche presenti in Consiglio dimostrare con i fatti – e non solo a parole – di voler stare dalla parte dei cittadini del Friuli Venezia Giulia».