Via libera a Kronospan. ‘Possibili problemi’ per la salute ma per la Giunta rispetta la Costituzione

“Dopo aver letto il Decreto che ha sancito la compatibilità ambientale del nuovo impianto Kronospan di San Vito al Tagliamento, abbiamo ritenuto necessario chiedere alla Giunta regionale se le 8 paginette rilasciate in fase di Valutazione di Impatto ambientale rispondessero pienamente ai dettami della Costituzione Italiana come recentemente modificata”. A renderlo noto è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che ieri ha presentato un’interrogazione a risposta immediata.

“La risposta, come temevamo, non c’è stata – spiega Sergo -. La Giunta ci ha replicato in maniera del tutto vaga, evidenziando però come la realizzazione dell’impianto possa causare ‘problematiche a breve termine su gruppi di persone suscettibili della popolazione’. Sono state riprese quelle parti della relazione dell’ASFO, citate nella nostra interrogazione, che sottolineano come la situazione di San Vito al Tagliamento possa causare danni per alcuni cittadini con effetti sulla salute collegati in particolare alla mortalità per tutte le cause, mortalità per cause cardiovascolari, mortalità collegata a patologie respiratorie e mortalità collegata a patologie cerebrovascolari”.

“Nello stesso Decreto, si ricorda che secondo il Servizio Infrastrutture della Regione il progetto è ‘compatibile con la situazione viabilistica esistente’, omettendo di ricordare che per lo stesso Servizio tale quadro di compatibilità è influenzato da ‘semplificazioni e lacune’ – continua il consigliere M5S -. Non si tiene conto, ad esempio, del traffico veicolare dei duecento nuovi dipendenti annunciati dall’azienda, o delle code degli ultimi giorni che hanno interessato la zona. La Direzione Ambiente ci ha tenuto a precisare che sarebbe auspicabile far pervenire almeno la metà delle 650 mila tonnellate di rifiuti legnosi, per lo più da altre regioni, privilegiando il trasporto su treno, quando per l’azienda non ne arriveranno più di 150 mila. Infatti, l’amministrazione ci ha tenuto a precisare che questo obbligo tale rimane solo qualora sia economicamente conveniente per l’azienda applicarlo”.

“Una precisazione che ci ha spinto a chiedere se il Decreto possa considerarsi rispettoso delle modifiche costituzionali approvate un paio di mesi fa in Parlamento, laddove si sancisce il principio che la libera iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente. Ovvero – aggiunge Sergo – ciò che viene attestato da tutti i Servizi Regionali e da Arpa FVG, per la quale la messa in opera dell’impianto causerà un inevitabile aumento delle polveri sottili, in una zona già di fatto compromessa e attenzionata per gli sforamenti di PM10. Nel corso del 2020, in pieno lockdown, ce ne sono stati 50, ben 15 oltre ai limiti fissati dalle direttive europee”.

“Nel corso della seduta pubblica e della discussione sulla petizione presentata da 7 mila cittadini, ho auspicato la celere chiusura del procedimento per poter finalmente vedere alla luce l’annunciata ‘analisi di impatti cumulativi da inquinanti non normati nelle aree industriali dei consorzi di sviluppo economico locale attivi sul territorio del Friuli Venezia Giulia, con impostazione di limiti delle emissioni coerenti con lo stato di qualità dell’aria delle aree contermini ad installazioni interessate al rilascio di nuove autorizzazione integrate ambientali’ – conclude l’esponente M5S -. Sta di fatto che, per mera coincidenza, il giorno dopo la firma del decreto di VIA per Kronospan, la Giunta ha adottato in via preliminare i documenti che compongono il Piano regionale della qualità dell’aria che stabilisce di effettuare queste analisi”.