Troppe le corse urbane soppresse da TPL FVG a Udine

“Venerdì 3 giugno ci sono state ben ottantadue corse soppresse nel servizio urbano di Udine da parte di TPL FVG e Arriva Udine, che si sono aggiudicate l’appalto per il trasporto pubblico su gomma indetto dalla Regione Friuli Venezia Giulia”. Lo rimarca il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “Un numero molto elevato dopo due mesi dalla fine dello stato di emergenza, anche se inferiore a quelle soppresse mercoledì 1 giugno, dove sono state cancellate più di cento corse.

“Sul sito di TPL FVG si legge ancora che la causa dei tagli è dovuta alla circolazione del virus tra il personale conducente – aggiunge Sergo -. Se già lo scorso gennaio avevamo sollevato dubbi sulla gestione della pandemia da parte dell’azienda, adesso quei dubbi vengono completamente fugati. Avevamo infatti posto l’attenzione sulle piante organiche delle aziende che forniscono questo servizio e che sarebbero già state insufficienti prima della diffusione del Covid 19 e della necessità di avere un green pass per lavorare”.

“Basterebbe che la ditta Arriva Udine dichiari quanti siano gli operatori rimasti a casa in questa settimana per queste motivazioni – continua l’esponente M5S -, ma soprattutto come mai, vista una tale carenza di personale, non ci siano avvisi di assunzioni, non si sia chiesta il reintegro al personale in quiescenza, ma si continuino a chiedere sacrifici a chi lavora e ai cittadini che si vedono interrompere, ancora, un servizio pubblico essenziale per molti di loro”.

“All’inizio dell’emergenza si tagliavano le corse in orari pomeridiani o serali, ma questa settimana sono state soppresse anche molte corse di linea durante la mattina. Una situazione non più tollerabile che sta passando sotto silenzio se non fosse per le segnalazioni che ci pervengono dai cittadini, spesso anziani, costretti ad aspettare tanti minuti per questi tagli. In attesa di sentire le motivazioni da parte dell’azienda – conclude Sergo -, ci riserviamo di interrogare la Giunta regionale che, a fronte delle centinaia di milioni di euro che versa ogni anno a queste società, non può continuare a non pretendere un servizio adeguato”.