Tariffe, energia, capacità: nuovo inceneritore inutile su tutti i fronti

“Un impianto inutile sul fronte delle tariffe, della produzione energetica e della capacità di trattamento dei rifiuti”. Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, torna sull’ipotesi di un nuovo inceneritore in Friuli Venezia Giulia.

“Per quanto concerne la tariffa, torniamo a ribadire come sia più alta dove c’è un inceneritore, visto che a Trieste è praticamente doppia rispetto a Udine – rimarca Sergo –. Se a Trieste venisse aumentata la raccolta differenziata, oltre a diminuire le tariffe per i cittadini, aumenterebbe la disponibilità dell’impianto esistente che, va ricordato, sta per essere ampliato. Così come non bisogna dimenticare che sempre a Trieste sono stati bruciati i rifiuti di Roma, mentre quelli prodotti qui finirebbero fuori regione”.

“In Friuli Venezia Giulia si producono annualmente 10mila gigawattora, a Trieste l’impianto di Hestambiente ne produce 100, vale a dire l’1% del totale – continua il consigliere M5S -. Chi sostiene la necessità di un inceneritore, tra l’altro più piccolo di quello giuliano, per questioni energetiche, in testa il presidente di Confindustria Alto Adriatico Agrusti, viene regolarmente smentito numeri alla mano. Pare chiaro che gli interessi siano altri”.

“Secondo il Piano regionale di Scoccimarro, il nuovo impianto deve essere baricentrico rispetto agli impianti di produzione: i principali sono a San Vito al Tagliamento e San Giorgio di Nogaro, salvo nuove autorizzazioni come abbiamo rischiato di vedere a Monfalcone. Ecco quindi che l’ipotesi di inceneritore rischia di interessare più l’ex Provincia di Udine che quella di Pordenone. Senza le giuste informazioni, si finisce di nuovo per dare retta a chi ha avuto posizioni di comando per quarant’anni in questo Paese – conclude Sergo -, costringendo le future generazioni a dover risolvere i problemi che evidentemente non sono stati capaci di risolvere, ma che sicuramente hanno contribuito a creare, solo per realizzare profitti di pochi a discapito del benessere di molti”.