Su depuratore di Lignano c’è stata una falsa partenza

“Siamo al punto di partenza, con un impianto che necessita di lavori di potenziamento e adeguamento ma senza nemmeno un progetto sul tavolo”. Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Ilaria Dal Zovo, la deputata pentastellata Sabrina De Carlo e il rappresentante dell’Osservatorio civico contro le illegalità in FVG, Marino Visintini nella conferenza stampa sulla situazione del depuratore di Lignano Sabbiadoro, dopo il ritiro da parte del Cafc, gestore dell’impianto, dell’istanza concernente la verifica di assoggettabilità alla procedura di Valutazione di impatto ambientale del progetto.

“Dopo avere a più riprese affermato che il depuratore è adeguato e rispetta le autorizzazioni, l’ultima volta lo scorso 8 gennaio di quest’anno, sei giorni dopo il Cafc ha presentato un progetto di adeguamento e potenziamento – ha ricordato Sergo -. Ma le osservazioni, presentate non solo da noi ma anche da Arpa FVG, Asufc e Servizio Biodiversità della Regione, hanno rilevato carenze importanti nella documentazione del gestore, che ha quindi proceduto al ritiro del progetto per evitare un parere sfavorevole. Peccato non si sia espresso il proprietario dell’impianto, il Comune di Lignano. In particolare, il Servizio Biodiversità ha affermato che l’impianto così come progettato potrebbe rivelarsi insufficiente nei periodi estivi di maggior affluenza turistica, in cui le presenze sono spesso superiori alla soglia di 100.000 abitanti per cui verrebbe dimensionato. Noi dal 2017 ci chiediamo se lo sia, senza potenziamenti. L’Asufc si è soffermata sulle numerose segnalazioni per i forti odori provenienti sulla struttura e le problematiche dei molluschi. Ricordiamo che dal dicembre 2020 le zone di raccolta denominate “Terrazza Mare” e “Kursaal” risultano declassificate per il ritrovamento di escherichia coli oltre i limiti consentiti e vige il divieto di immissione diretta dei molluschi. Ma la cosa non sembra interessare al Comune”.

“Lascia interdetti come, per il gestore, l’impianto sia in regolare funzionamento, così come leggere i Direttori regionali che affermano come con i lavori di adeguamento si risolverebbero le criticità attualmente presenti, che quindi ci sono – ha aggiunto De Carlo -; ulteriori perplessità derivano da questa situazione di stallo che si è venuta a creare. Ancora di più in una fase di riaperture e in una località che vive di turismo balneare, sarebbe stato opportuno intervenire per tempo ed è impensabile trovarsi ancora con un depuratore da adeguare e senza nemmeno un progetto. Nelle prossime settimane chiederò di poter visitare l’impianto, coinvolgendo anche il Ministero per la Transizione ecologica, in modo da garantire maggiore rilievo alla vicenda e arrivare in tempi più brevi possibili a una soluzione”.

“Il nostro obiettivo è quello di tenere alta l’attenzione ed essere propositivi per mettere finalmente la parola fine a questa annosa questione – ha affermato Dal Zovo -. Purtroppo dalla controparte è stato innalzato un muro di gomma, ma ci teniamo a ribadire che l’interesse da parte del M5S, dei comitati e delle associazioni che si occupano della vicenda è quello di garantire ai cittadini un servizio adeguato, che viene pagato, e che non comporti impatti negativi per l’ambiente e la salute. Le osservazioni degli enti preposti, che hanno portato al ritiro del progetto, sono serie e ci aspettiamo che il gestore dica quali sono ora le sue intenzioni, perché il problema c’è e non si vede all’orizzonte nemmeno l’inizio del percorso che dovrebbe portare a risolverlo”.