Stop ad autorizzazioni per nuovi allevamenti intensivi

Il Movimento 5 Stelle mette sotto la lente di ingrandimento uno studio di impatto ambientale di un allevamento suinicolo a Montereale Valcellina (PN), che accende una luce sul triste mondo degli animali rinchiusi, costretti a vivere in un metro quadrato. “Lev Tolstoj diceva: ‘Se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani’, ma forse basterebbe vedere un allevamento intensivo” commentano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo e Mauro Capozzella, insieme al candidato per le prossime elezioni regionale nella lista pentastellata di Trieste, Cristian Bacci.

Il documento in questione è uno studio per l’ampiamento di una delle tante aziende agricole della pedemontana pordenonese, terre dove i campi di foraggio per il bestiame e gli allevamenti si susseguono a perdita d’occhio. I dati parlano da soli: 4180 i maiali che in un anno saranno allevati per essere uccisi ogni anno nell’azienda agricola. Saranno consumati dai suini ben 2.657 tonnellate di alimenti, utilizzati 7.971 metri cubi di acqua e prodotti 11.242 metri cubi di deiezioni. L’ammoniaca dispersa in aria prodotta dai reflui ammonta a 13.818 kg/anno, 14.436 i kg di metano, 1.893 kg di protossido di azoto: tutti gas fortemente clima alteranti. “In tempi di crisi idrica, emergenza climatica e di una peste suina che ci viene costantemente paventata, di una diversa attenzione alla biodiversità e di tutela degli animali introdotta nella Costituzione – aggiungono i pentastellati -, in Friuli Venezia Giulia si va in controtendenza e assistiamo all’ennesima domanda di un capannone per allevamento intensivo in una regione già colma di allevamenti di ogni genere. Si continua ad impattare sull’ambiente, senza un minimo di attenzione a ciò che ci sta capitando attorno”.

“Gli animali sono costretti a vivere tutta la loro misera vita su un grigliato, senza mai toccare un filo d’erba. Il 3% degli animali è già calcolato che morirà per debilitazione o caldo nell’allevamento, prima di esser spedito al macello. L’unico giorno che gli animali vedranno la luce del sole sarà per essere caricati sul camion che li porterà all’incontro con il coltello che porrà fine alle loro sofferenze – sottolineano gli esponenti M5S -. Sono oltre 40 milioni gli animali costretti a subire questa crudeltà in Italia, mentre l’opinione pubblica si schiera sempre di più verso gli animali. L’Iniziativa europea End the Cage Age (fine delle gabbie) si è conclusa con un risultato storico, la petizione ha raccolto oltre 1 milione e mezzo di firme certificate dalla commissione europea, rendendo di fatto questa una delle più grandi mobilitazioni popolari a favore degli animali negli allevamenti”.

“A livello regionale possiamo migliorare le linee guida regionali della ristorazione nelle mense – spiega il candidato Bacci -. Dobbiamo avere un’attenzione particolare alle mense scolastiche, dove la scelta di cosa mettere nel piatto ha un potente fattore educativo per le nuove generazioni: mangiare il più possibile vegetale, per essere più sensibili verso gli animali e più rispettosi dell’ambiente”.