Sanità, Studio Ambrosetti e propaganda di Riccardi & Co.

“Dopo i titoli a tutta pagina che promuovono la sanità regionale per capacità di risposta ai bisogni di salute, secondo la valutazione dello Studio Ambrosetti (–> https://bit.ly/StudioAmbrosetti2022), alcune precisazioni sono doverose per non far passare un messaggio sbagliato, come vorrebbe la propaganda di Riccardi & Co.”. Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

“L’unico indicatore dello studio che è stato pubblicizzato analizza la ‘capacità’ dei sistemi sanitari regionali, intesa soprattutto come disponibilità di risorse (posti letto in strutture residenziali per anziani, quota di famiglie con accesso a internet veloce, disponibilità di operatori sanitari), analizzando i risultati raggiunti solo in termini di copertura programmi vaccinali e di screening, anziani trattati a domicilio e accesso all’innovazione farmaceutica. – sottolinea Ussai -. Non si tratta quindi di una valutazione ad ampio raggio del sistema sanitario, a differenza di quanto fatto dalla Scuola Sant’Anna di Pisa a giugno 2022, secondo cui siamo fanalino di coda assieme alla Basilicata, o dall’AGENAS (Agenzia che fa capo al Ministero della Salute) a fine ottobre, che evidenzia pesanti criticità su liste d’attesa e mobilità interregionale”.

“Anche se Riccardi non lo dice, il Rapporto Ambrosetti evidenzia anche che il Friuli Venezia Giulia è l’ultima regione italiana per spesa pro capite per prevenzione collettiva e sanità pubblica, con 84,6 euro contro la media italiana di 121,2 euro – rimarca il consigliere M5S -. La nostra regione è anche tra quelle che hanno ‘perso’ più anni di aspettativa di vita tra il 2019 e il 2021, passando da 83,5 a 82,1 anni: peggio di noi solo il Molise. Siamo inoltre fanalino di coda in Italia per la vaccinazione anti papillomavirus, con una copertura del 4,8% delle dodicenni vaccinate a ciclo completo, contro il 26,8% di media nazionale, già pesantemente al di sotto degli obiettivi del Piano nazionale, che per il 2020 indicava una copertura del 95%”.

“Siamo sicuri che, per una corretta informazione del cittadino, l’assessore Riccardi chiederà di pubblicare anche questi grafici sui quotidiani locali. I problemi della sanità non sono solo una questione di risorse investite, ma di gestione che fa acqua da tutte le parti e la responsabilità è della politica e dei manager delle principali aziende della Regione, nominati dal presidente Fedriga – conclude Ussai -. Un esempio lampante è l’urlo di dolore lanciato dal personale del pronto soccorso di Cattinara che sono in stato di agitazione o hanno abbandonato la struttura per non essere complici di un servizio che sta soccombendo. Ma, nonostante le ripetute segnalazioni, non hanno ancora ricevuto risposte concrete da chi di dovere, impegnati a far vedere solo i dati che fanno comodo”.