Sanità, lo studio della Scuola Sant’Anna di Pisa fa emergere pesanti criticità

Una fotografia impietosa della sanità regionale. I Gruppi di opposizione in Consiglio regionale hanno illustrato in una conferenza stampa i risultati della valutazione preliminare della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa sulla performance del Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia per il 2021. “Gli indicatori e i cosiddetti ‘bersagli’ evidenziano numerose criticità, con il FVG che risulta fanalino di coda, insieme alla Basilicata, tra le regioni considerate nel report” hanno sottolineato le opposizioni.

“Lo studio ha analizzato la capacità di resistere alla pandemia continuando a erogare le attività e di riprendere le prestazioni: in molti casi, quali ad esempio il volume degli interventi chirurgici oncologici, non solo non si è recuperato il terreno perso nel 2020 a causa della pandemia, ma il Friuli Venezia Giulia è stata l’unica regione a peggiorare, mentre altri hanno recuperato e, in alcuni casi fatto meglio rispetto al periodo pre-Covid – ha spiegato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai -. Ma la nostra regione presenta criticità anche per quanto riguarda il costo sanitario pro capite, le vaccinazioni anti Covid, l’appropriatezza operativa e prescrittiva, con un elevato tasso di risonanze magnetiche muscolo scheletriche. Siamo i peggiori per il rispetto dei tempi massimi negli interventi chirurgici per tumore e per i controlli oncologici, l’obsolescenza tecnologica e per tasso ospedalizzazione dei ricoveri oltre i trenta giorni. Non è una pagella, ma la dimostrazione che le scelte dei manager e dei decisori politici che governano questa regione non vanno nella giusta direzione. L’assessore Riccardi ci spieghi perché siamo i fanalini di coda, ben distanti da Veneto e Toscana, le regioni più virtuose”.

“Dietro questi eclatanti dati negativi, che preoccupano molto ma ormai non sorprendono più, c’è la sofferenza di migliaia di cittadini del Friuli Venezia Giulia che attendono di essere curati – aggiunge Simona Liguori, consigliera regionale dei Cittadini -. Il dolore della gente non può più essere coperto dalla propaganda di Riccardi e Fedriga che si ostinano a negare l’evidenza dei fatti. Assieme ai cittadini che ogni giorno combattono per la loro salute, continueremo a denunciare tutte le lacune di un sistema sanitario regionale che, nonostante i grandi investimenti, continua a peggiorare sulle liste di attesa e sulla fuga del personale sanitario dai nostri ospedali. Se Riccardi ci venderà gli atti aziendali come la soluzione a questi problemi, sarà un grosso tranello. Siamo tutti fermamente convinti che gli atti aziendali, per come sono nati con dinamiche non basate su criteri di efficienza e produttività, la situazione non potrà che peggiorare. La cosa più grave è che la Giunta se ne sta accorgendo in ritardo e a posteriori, quando i danni sono ormai irreparabili”.

“Basta propaganda sulla sanità, i dati dell’indagine Bersaglio sono drammatici e mostrano un FVG peggiorato più di tutti e con i più bassi margini di miglioramento – rimarca la consigliera del PD, Mariagrazia Santoro -. Pesa in maniera determinante l’assenza di organizzazione e gli atti aziendali dimostrano come il centrodestra stia mettendo in atto un piano che sta spogliando e svilendo la rete di ospedali del territorio. Le forti problematiche delle liste d’attesa continuano a pesare sui cittadini: uno su due si paga le visite di tasca propria, un fatto grave che aumenta le disuguaglianze e che dimostra che chi se lo può permettere, velocizza visite e diagnosi, gli altri restano intrappolati in inesorabili liste d’attesa. Ora è necessaria un’operazione verità che chiarisca le reali difficoltà e permetta di approntare risposte: chi governa ci dica cosa intende fare alla luce di questi dati, senza usare scuse, perché non si può continuare a pensare di usare la pandemia come un tappeto sotto cui nascondere i problemi del sistema e le mancanze della riforma voluta dal centrodestra”.

Per Walter Zalukar (Gruppo Misto) “una regione una volta eccellente per la sua sanità, oggi è una realtà meno che mediocre, ma è un disastro annunciato. La chirurgia oncologica non rispetta i tempi massimi ed è valutata ‘pessima’ dalla Scuola Sant’Anna, le decine di milioni spese per diminuire le liste di attesa servono a ben poco senza un controllo sull’appropriatezza diagnostica. Aumentano le degenze sul fronte medico e chirurgico, mentre l’alto tasso di amputazioni legate al diabete dimostra come l’assistenza territoriale sia in crisi. Manca progettualità, assistiamo soltanto ad annunci e a una fuga dalle responsabilità, quando la politica dovrebbe fornire ai tecnici gli elementi per pianificare”.

«Cos’altro deve succedere? Abbiamo denunciato più volte le tante criticità della sanità regionale, gli errori a ripetizione nell’impostazione della governance, le scelte fallimentari della Giunta Fedriga che hanno minato un sistema già in crisi, oggi in cortocircuito – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo -. Lo ha confermato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, l’Istituto Sant’Anna di Pisa che ha fornito una fotografia impietosa della sanità del Friuli-Venezia Giulia. Serve altro all’esecutivo per prendere atto della situazione e cambiare immediatamente rotta? Confermiamo la disponibilità a collaborare nelle sedi opportune per individuare soluzioni che permettano di affrontare i problemi della sanità regionale le cui ripercussioni sul diritto alla salute sono ben evidenti”.

“Lo studio mette in chiaro la responsabilità dei manager e della politica – sottolinea il consigliere regionale di Open Sinistra FVG, Furio Honsell -. Essere i peggiori per obsolescenza tecnologica significa non avere capacità di attrazione nei confronti delle migliori professionalità. Il dato sulle amputazioni relative al diabete conferma come la sanità territoriale non ha la forza per evitare queste soluzioni estreme. Con il prossimo assestamento di bilancio arriveranno altre ingenti risorse per la sanità, ma non è un problema di quantità di fondi, ma di efficacia della spesa: l’auspicio è che si tenga conto di questi indicatori per intervenire dove c’è bisogno, altrimenti la situazione peggiorerà ancora”.