Riparte iter per impianto rifiuti a Monfalcone, ma Cisint non aveva risolto tutto?

“Come ci ha informato l’assessore Lorenzo Celic di Duino Aurisina, è ripartito l’iter autorizzativo per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti, che verrebbe realizzato a Monfalcone, sulla fascia di rispetto del fiume Timavo, a meno di cento metri dalle Terme Romane e a meno di un chilometro dal Villaggio del Pescatore”. Lo rendono noto i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo. “Il progetto non è una novità, ed era già stato oggetto di una procedura analoga, poi ritirata dai proponenti lo scorso 20 maggio, con tanto di esultanza della sindaca Cisint, convinta di aver fatto cambiare idea ai proponenti con la sua posizione contraria”.

“L’unica differenza tra i progetti depositati sta nella quantità di rifiuti trattati, che in quello ritirato era di 185 mila tonnellate all’anno e che ora ammonta a 130 mila tonnellate – spiegano gli esponenti M5S –, con la specifica che la ditta intende ritirare esclusivamente rifiuti non pericolosi, non fermentabili, non putrescibili e non ritirerà rifiuti domestici. Rimane il fatto che, stando al piano di gestione dei rifiuti regionale, ciò comporterebbe l’importazione di altre tonnellate provenienti da fuori regione e altri rifiuti bruciati, oltre a non sapere ancora né la provenienza né la destinazione degli stessi, ovvero dove verranno bruciati una volta trattati sul Timavo”.

“Quando a maggio avevamo sollevato la questione, la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, aveva cercato di prendersi i meriti dello stop all’iter autorizzativo – ricorda il consigliere pentastellato -. Ma, come avevamo dichiarato in quell’occasione, Cisint non aveva e non ha risolto proprio nulla: la ripartenza della procedura per la realizzazione dell’impianto lo dimostra. Qualcosa deve essere andato storto”.