Quale esito dalle ispezioni ministeriali su terapie intensive?

Un’interpellanza al ministro della Salute per sapere “se non ritenga opportuno rendere noto l’esito dell’audit ispettivo effettuato presso gli Ospedali di Palmanova e Gorizia in data 4 e 5 agosto” è stata presentata dalla portavoce alla Camera del MoVimento 5 Stelle, Sabrina De Carlo. L’esponente pentastellata chiede in particolare di conoscere “il quadro e la gestione dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva per entrambi gli Ospedali con attività di revisione periodica, l’esito del monitoraggio del processo di revisione dei protocolli di rischio per entrambi gli Ospedali, e quale sia lo stato della riorganizzazione strutturale presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Palmanova, per il locale adibito a visita dei pazienti Covid”.

“A Gorizia – spiega De Carlo -, parrebbe sussistere una carenza nella gestione dei flussi informativi che non restituirebbe una rappresentazione formale e sostanziale della reale situazione relativa alle terapie intensive. Una criticità che comporterebbe una reale difficoltà di analisi e, di conseguenza, renderebbe inutilizzabile il dato in sede di programmazione”.

“A livello regionale, per primi abbiamo sollevato la questione legata al conteggio dei posti di terapia intensiva in FVG, attraverso comunicati, interrogazioni e accessi agli atti finalizzati a fare chiarezza, considerate anche le successive preoccupanti affermazioni da parte dell’Associazione anestesisti” aggiunge il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai. “I dati forniti in diversi momenti risultano incongruenti fra di loro: ad es. la risposta dell’assessore Riccardi a una nostra interrogazione di inizio settembre parlava di posti di terapia intensiva nell’ospedale goriziano già dalla fine di marzo, mentre secondo i numeri forniti, a seguito di un nostro accesso agli atti, non risultavano posti di terapia intensiva in questa struttuta fino al 12 aprile”.

“Per quanto riguarda Palmanova, come denunciato a più riprese dall’Associazione regionale anestesisti, verrebbero indicati come disponibilità di terapie intensive otto posti letto che in realtà non lo sarebbero. Potrebbero inoltre risultare delle carenze nei percorsi afferenti al Pronto Soccorso ed alcune limitazioni strutturali che determinerebbero delle sovrapposizioni nel percorso dei pazienti Covid e non Covid – continua De Carlo -. La criticità investirebbe il locale del Pronto Soccorso dedicato alla visita e permanenza dei pazienti sospetti, mentre il pre-triage posto all’interno potrebbe creare una sovrapposizione dei percorsi tra i pazienti sospetti e quelli negativi”.

“Ci preme ora sapere se chi governa la sanità del Friuli Venezia Giulia continuerà a cercare di minimizzare e coprire le criticità legate alla separazione dei percorsi tra pazienti Covid e non Covid e al conteggio dei posti di terapia intensiva, oppure se si sta adoperando per risolverle – concludono Ussai e De Carlo -. Stiamo affrontando una quarta ondata della pandemia ed è doveroso approntare al meglio il sistema sanitario, anche correggendo gli errori commessi nei mesi precedenti”.