Primo Intervento della Consigliera Regionale Rosaria Capozzi

Presidente, ci saremmo aspettati un discorso più ampio e dettagliato e non solo alcuni annunci abbastanza scontati, per realizzare cose che avrebbe potuto e dovuto fare nei suoi primi cinque anni, delineando, in questo modo, un Governo che appare in continuità con il precedente, cosa che emerge sia dalla descrizione del programma per i prossimi 5 anni, sia dalla scelta degli assessori nominati.

Non ci piace questa continuità, che denuncia una mancata presa d’atto, da parte sua, di quello che non ha funzionato.

Pensiamo soprattutto alla gestione fallimentare della Sanità.

La prima responsabilità su questo tema, da parte di chi governa, è di ascoltare gli operatori nel processo di cambiamento, che dovrebbe tendere verso il rinforzo della sanità territoriale, anziché concretizzarsi con i tagli di servizi e l’esternalizzazione di interi settori al privato convenzionato, o addirittura al privato puro, visto che proprio a causa dei lunghi tempi di attesa per accedere alle prestazioni, sempre più cittadini sono costretti a optare per questa scelta.

Non possono esistere cittadini di serie A e di serie B, e per superare questo dualismo la Sanità deve rimanere saldamente nella mani pubbliche, solo in questo modo si eviterà di mettere in serio pericolo la tenuta del sistema salute del FVG nel lungo periodo. Lo vogliamo dire chiaramente: non siamo contrari alla collaborazione con il privato convenzionato, ma bisogna partire dal pubblico, abbandonato in questi anni, motivo non ultimo per cui gli operatori se ne sono andati dal SSR verso il pubblico di altre regioni o verso il privato.

Quanto alle liste di attesa, i tempi che i nostri cittadini dovrebbero osservare sono peggiorati pesantemente, durante l’amministrazione Fedriga, già prima della pandemia. Lei continua a ricordare la fuga verso il privato accreditato di altre regioni, ma perché non dice che in FVG non sono mai stati attivati in maniera efficace ed omogenea i cosiddetti “percorsi di tutele”, che consentirebbero ai cittadini di non dover andare fuori regione ma di rivolgersi al privato del FVG, pagando solamente il ticket, nel caso in cui il SSR non riuscisse a rispettare le tempistiche di priorità stabilita dal medico per visite ed esami.

Altro nodo è l’organizzazione del sistema dell’emergenza-urgenza regionale: i tecnici, già nel 2019, vi avevano detto che il modello della Centrale unica, inserita per di più in un’azienda non sanitaria, non andava bene e proponevano di riattivare d centrali, ma avete preferito mantenere un modello fallimentare

Noi, come sempre, lavoreremo per il bene dei cittadini con atteggiamento responsabile. Molte delle nostre proposte che avete ripreso lo testimoniano: dal fondo per i truffati delle cooperative, allo sport bonus, passando per il trasporto agevolato per studenti e anziani.

Anche sui temi ambientali ed energetici sono state fatte in questi anni scelte miopi e sbagliate, ad es. bocciando le proposte del M5S, proposte che puntavano a promuovere le comunità energetiche, a contrastare la povertà energetica, a realizzare città verdi e resilienti, a combattere lo spreco alimentare e farmacologico, a tutelare la biodiversità, a promuovere urgentemente un piano per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Lei ha citato la preoccupante crisi industriale, ma si è dimenticato di dire, riferendosi alla chiusura dell’area a caldo della Ferriera, che il merito della riconversione di quell’area con un’attività meno impattante e con lo sviluppo della portualità, come anche i 100 milioni ottenuti per la riconversione, non è solo di questa amministrazione ma anche dell’allora ministro Stefano Patuanelli.

Concordiamo con lei che questa legislatura sarà decisiva, in quanto rappresenta l’orizzonte attuativo del PNRR, ma non concordiamo sulle scelte che l’amministrazione regionale e alcuni comuni stanno portando avanti: pensiamo a opere impattanti come l’Ovovia di Trieste.

A proposito di PNRR permettetemi una divagazione che non nasconde la mia amarezza a seguito della votazione che c’è stata all’europarlamento che apre all’utilizzo di queste risorse per spese militari, con voto di tutti i gruppi politici eccetto il m5s.

Sono cinque anni che la Giunta Fedriga parla di regionalizzare la scuola, ma a tutt’oggi, sulla regionalizzazione della scuola non è mai stato depositato alcun documento che indichi il perché ed in che modo la Regione Friuli Venezia Giulia possa avocare a sé le funzioni dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Noi non siamo quelli del no a prescindere ma valutiamo di volta in volta cosa votare, ma anche su questo tema non accetteremo che si creino cittadini di serie a e b.

Presidente, nel suo discorso ha parlato di enti territoriali intermedi e non di un mero ritorno delle province: in qualsiasi modo si vogliano definire i futuri enti intermedi o di area vasta: l’importante non è come vorrete chiamarli, ma quali funzioni svolgeranno, perché, oltre a far sedere qualcuno, nessuno l’ha ancora capito.

Presidente, lei accenna al fatto che siamo la seconda regione in Italia per export pro-capite, cosa che può apparire lusinghiera, mail dato è dovuto alla provincia di Gorizia e dalle esportazioni di Fincantieri, società balzate alle cronache per la questione del caporalato nei cantieri, su cui lei non ha detto nulla.

Si vanta un Pil in crescita, ma chi ne sta beneficiando? Si è mai chiesto come mai le persone a rischio povertà in questa regione siano aumentate dal 10,1% del 2013 al 10,9% del 2021?

Grazie al reddito di cittadinanza, nonostante la pandemia, la povertà relativa della nostra regione è scesa dal 7,9 al 6,7%, mentre i nostri cittadini combattono con l’inflazione e il caro mutui, il governo nazionale taglia il reddito di cittadinanza e in questa regione i vitalizi agli ex consiglieri sono già aumentati dell’8% e se non interveniamo aumenteranno quasi del 10% anche il prossimo anno e sarebbe scandaloso.

Lei parla di salvaguardia ambientale, di decarbonizzazione, peccato che i fatti dimostrino l’esatto contrario. Vedasi: incentivazione di fonti fossili, cementificazione di aree verdi, escavi di canali oltre le misure di conservazione previste in aree protette come la Laguna, riduzione di riserve naturali, gare motociclistiche in ambienti protetti, insediamento di campi fotovoltaici a terra, che non hanno nulla a che vedere con gli impianti agrovoltaici. E questi sono solo alcuni esempi di quanto fatto da voi in questi 5 anni: uno su tutti i 90 milioni di euro che siete pronti a spendere per industrializzare un’area che era stata comprata dal pubblico per essere rinaturalizzata.

Non servono studi ulteriori, le misure di conservazione dicono che la profondità dell’asta lagunare tra la Foce del Fiume Corno e il mar Adriatico (Porto Buso) non può esser superiore a 7,5 metri.

A proposito di siccità e dissalazione delle acque marine. Presidente, lei lo sa che i 150 mila euro da lei citati e approvati con l’ultimo Assestamento di Bilancio, non solo non sono mai stati utilizzati per avviare uno studio di fattibilità, ma sono stati tolti pochi mesi dopo? Inoltre, le sue volontà contrastano con la Commissione Tecnica di Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente, che raccomanda di “disincentivare metodi di produzione di acqua dolce, anche per uso irriguo, che prevedano un dispendio energetico, ad esempio attraverso la dissalazione dell’acqua di mare”.

Se vogliamo pensare realisticamente ad un risparmio dell’acqua dovremmo impedire l’uso di acqua potabile per i processi produttivi, o l’innevamento artificiale delle piste da sci.

Sulle infrastrutture avremo modo di confrontarci, anche perché sarebbe il caso che da parte Vostra ci fosse chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini,  spiegando che in Friuli non c’è mai stato un progetto per avere l’alta velocità dei treni a 350 km/h, anche il progetto da 7,5 miliardi è stato bocciato due volte dalla Commissione Tecnica VIA del Ministero,  nel 2005 e nel 2016.

Ma basterebbe ricordare anche, che nemmeno uno dei progetti presentati al Consiglio Regionale nel 2020 da RFI è mai stato approvato. L’ultima bocciatura al progetto del nuovo ponte sull’Isonzo l’ha data la sua giunta regionale, progetto del quale Voi, e non altri, avete evidenziato le carenze, le dimenticanze e i rischi dal punto di vista ambientale. Ma intanto i cittadini pagano progetti che non vengono mai realizzati.

Sull’emergenza energetica non è stato detto molto, forse perché ci sono ancora più di 86 enti pubblici che ancora attendono i milioni di euro promessi, per poter realizzare impianti fotovoltaici. Immagino che sia stata una mera dimenticanza dovuta alla necessità di fare sintesi, per parlare più di cinecittà che dei veri problemi della regione.

Ha poi parlato di denatalità, ricordando di aver abbattuto le rette degli asili nido e prevedendo il miglioramento delle liste d’attesa, ma chi ha figli da dover inserire in un nido si rende ben presto conto che l’attuale sistema, da lei decantato, non consente di coprire le richieste: oggi, inserire un bimbo in un nido è un’impresa ardua, che va pianificata anni prima; si parla di politiche per consentire alle donne di conciliare famiglia e lavoro, ma le regole che disciplinano l’abbattimento delle rette hanno portato anche chi sta a casa a usufruire di un servizio vitale per chi lavora, visto che tiene conto dei soli criteri della residenza e dell’occupazione da 12 mesi; una donna, se ottiene un lavoro oggi, si troverà di fronte alla scelta di lavorare o dovervi rinunciare per l’impossibilità di organizzarsi.

Nella passata legislatura, abbiamo presentato più volte proposte per incentivare le assunzioni degli over 50, proposte che sono state sempre bocciate: fa piacere constatare il suo ripensamento.

Giusto ricordare quello che è stato fatto per l’abbattimento Irap (solo per alcuni imprenditori), ma per gli altri vogliamo prenderci un qualche impegno? Vogliamo provare ad abbattere l’Irap almeno per le aziende virtuose, attente allo sviluppo sostenibile, quello vero e non solo di facciata.

Lei vuole, inoltre, abbassare le tasse ai possessori di seconda casa: tagliare le tasse va sempre bene, ma aiutare chi è già proprietario di due case, magari affittate a terzi senza nemmeno contratti agevolati, non è un bell’esempio di regione che vuole stare vicina agli ultimi, ma è un esempio di regione che vuole perseguire le battaglie ideologiche del governo nazionale, che sta facendo, apertamente, la guerra ai poveri.