«Per la Serracchiani non conta la meritocrazia. Basta avere la tessera giusta in tasca»

I cinque “nuovi” amministratori unici delle Ater del Friuli Venezia Giulia sono tutti personaggi politici già ben noti: ex candidati alle recenti elezioni regionali, consiglieri comunali, ex membri dei cda delle stesse Ater, esponenti del Partito democratico… ecco come intende il cambiamento la presidente della giunta regionale Serracchiani».

La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo commenta così le recenti nomine alle Ater regionali.

In queste nomine non c’è nulla di meritocratico – attacca Dal Zovo.

Raffaele Leo è stato candidato alle regionali con il Pd ed è un ex vicepresidente dell’Ater di Trieste.

Luciano Aita ha tentato di entrare in Consiglio regionale nelle liste del Pd, è stato componente del cda unico voluto da Tondo dopo essere stato anche presidente Ater di Udine.

Angela Caldarera, vicina a Renzi, ha rappresentato il neo segretario del Pd, nel coordinamento provinciale di Gorizia per le primarie, oltre ad essere già stata consigliera comunale al Comune di Ronchi.

Massimo Mentil è consigliere comunale a Paluzza e a Gonars e membro della segreteria provinciale di Udine del Pd.

Monica Pase, oltre ad essere stata candidata alle elezioni regionali del 2008, è consigliera comunale ad Azzano Decimo e fa parte della segreteria del Pd di Pordenone.

Basta con le nomine calate dall’alto per gratificare persone organiche al Partito democratico – aggiunge la portavoce M5S.

Queste selezioni devono avvenire invece attraverso un concorso per premiare persone competenti e non ricattabili dai partiti.

Con un emendamento, in Consiglio regionale durante la recente riforma Ater, noi del M5S, abbiamo già spezzato questi favoritismi e questa abitudine clientelare da vecchia politica.

Il consiglio dei revisori verrà nominato, infatti, dal Consiglio regionale e alla minoranza spetterà il presidente, un membro effettivo e uno supplente.

In questo modo anche le minoranze potranno essere rappresentate e partecipare alla riforma vera e propria del sistema Ater, in nome di quella partecipazione richiesta sempre dalla presidente ma sempre ostacolata.

I cittadini potranno così contare su una rappresentanza di tutte le forze politiche.

In quella sede – conclude – il MoVimento proporrà dei nominativi in modo da avere persone “fresche” e competenti e senza la tessera di nessun partito in tasca.