LEGGE DI STABILITA’ 2016 – DISCORSO DI ANDREA USSAI

Questa legge di stabilità con disponibilità finanziarie lievemente superiori rispetto l’anno precedente, nonostante quelle che l’assessore Peroni chiama certezze, non ci rassicura! Perché oltre a non proporre un nuovo modello di sviluppo, più sostenibile, non ci sembra in grado di rilanciare l’economia della nostra regione. Si rifinanziano le solite voci di spesa e si investono risorse per fare partire le riforme più importanti fatte da questa maggioranza, come quella della Sanità e degli Enti Locali che stentano a partire per non dire che sono ancora al palo. Nel frattempo si aspetta e si guarda come ad un miraggio alla crescita che non c’è!

Non siamo delusi, perché esserlo avrebbe presupposto un’aspettativa positiva rispetto l’operato della Giunta, che non abbiamo!
Ormai sappiamo che questa Giunta adotta le riforme con il fine prioritario di sfoggiarne i titoli, poi, a livello nazionale! Alcune, sono leggi di bandiera o di mera propaganda, (pensiamo ad esempio a quella sul gioco d’azzardo che è stata finanziata con zero euro e che interviene solamente sulle nuove autorizzazioni, lasciando indisturbati i vecchi concessionari. Siamo la terza Regione per densità di slot machine per numero di abitanti, subito dietro alla Sardegna e alle Marche; a quasi 2 anni dalla votazione di questa legge la sensazione è che sia una legge non applicata o difficilmente applicabile. Per questo motivo, in questa finanziaria, abbiamo proposto delle modifiche alle LR 1/2014 mutuando leggi di altre regionali o aggiornandole rispetto alle sentenze più recenti, al fine di cercare di arginare la piaga dal gioco d’azzardo).

Le riforme più importanti invece essendo calate dall’alto, rischiano di paralizzare il sistema con scelte lontane dai bisogni dei cittadini. NON BASTA INFATTI VOTARE LE RIFORME in Consiglio, BISOGNA POI riuscire ad APPLICARLE! E senza riforme veramente partecipate difficilmente si potrà andare lontano!
Ieri la Presidente durante la riunione dei capigruppo ha ammesso che sulle UTI, nonostante la sua personale posizione contraria, ha scelto di ascoltato la maggioranza che voleva confrontarsi con il centro destra per sbloccare l’applicazione della riforma degli Enti Locali, condividendo alcuni correttivi. Dopo 2 anni e mezzo di atteggiamenti autoritari finalmente un atto democratico!

Auspicheremmo però che chi governa questa regione ascolti e tenga in maggiore considerazioni anche le ragioni dei cittadini:
penso alle oltre 10.200 persone che hanno firmato la petizione per chiudere la Cokeria della Ferriera di Trieste oppure agli oltre 10.000 che chiedono scelte diverse i materia di Pozzi Artesiani o ai più di 3.400 che chiedono il mantenimento del Punto nascita di Latisana.
Winston Churchill diceva “Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare” crediamo che solamente così si possono migliorare le sorti della nostra regione e forse potremo sanare quella ferita che allontana sempre di più i cittadini dalla politica, curando nel contempo quella che Papa Francesco chiama “l’arroganza dei governanti”.