Kronospan, da Scoccimarro ambientalismo di facciata, da noi quello reale

“Sarebbero quasi condivisibili le affermazioni dell’assessore Scoccimarro, se non fosse stato nominato tre anni fa e se i risultati non parlassero contro di lui. Basti pensare che l’anno della pandemia siamo riusciti ad aumentare le centraline che hanno sforato i limiti di legge”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo e Mauro Capozzella, dopo le dichiarazioni dell’assessore a seguito dell’incontro tenutosi tra gli esponenti pentastellati, il deputato M5S Luca Sut e i vertici di Kronospan.

“Capiamo benissimo l’imbarazzo di chi una settimana fa, rispondendo ad una nostra precisa interrogazione in cui esponevamo tutte le criticità, che abbiamo puntualmente presentato anche alla Kronospan, ha dovuto ammettere che la Regione ha già dato il nulla osta all’emungimento di due nuovi pozzi artesiani, trovando la richiesta coerente con il Piano Tutela Acqua – aggiungono i portavoce M5S -. Se Scoccimarro vuole passare per amico dell’ambiente, invece di attaccare l’unica forza politica attenta alla sostenibilità, avrebbe potuto presentare in questi tre anni una norma grazie alla quale, in attesa dell’approvazione dei piani coerenti con il famoso ‘Progetto Nipoti’ da lui spesso citato, la Regione non avrebbe potuto autorizzare alcun impianto che permetta l’aumento di emissioni nell’aria. Può approvarla? Certo che sì, anche il Covid ha dimostrato che se si tratta di salvaguardare la salute dei cittadini tutto si può fare. L’ha fatto? Certo che no. Se teme che possa esser impugnata dal Governo, siamo convinti che la sottosegretaria Vania Gava, amica dell’ambiente pordenonese, avrebbe appoggiato favorevolmente questa norma nel 2018 e lo farebbe sicuramente anche adesso”.

“Ribadiamo pertanto quanto già affermato nella nota diramata ieri dal M5S, che non dice affatto che siamo favorevoli alla realizzazione dell’impianto, ma che riteniamo vi siano delle criticità nel nuovo progetto presentato e, se le stesse non verranno superate, non riteniamo vi siano i presupposti per realizzarlo a San Vito al Tagliamento – rimarcano Sergo e Capozzella-. Capiamo anche l’imbarazzo dell’assessore, che vede deputati e consiglieri fare il lavoro che spetterebbe ad un assessore, ovvero ascoltare tutte le istanze e valutare tutte le conseguenze di una decisione, ma bisogna stare attenti perché passare da imbarazzati a imbarazzanti può essere un attimo. Come sosteniamo dal 2013, il problema non è più solo quello di valutare se un impianto rispetta i limiti di legge (e chi presenterebbe una richiesta di autorizzazione se così non fosse?), ma soprattutto quello di valutare se il contesto in cui viene inserito l’impianto sia in grado di sopportarne gli ulteriori impatti”.

“Nella risposta alla nostra interrogazione, Scoccimarro si è limitato a dire che sulle emissioni deve ancora svolgere ogni considerazione, lo stesso dicasi per la pericolosa formaldeide. Poteva esprimere la sua contrarietà all’impianto, anche solo politica, e invece ha detto che valuterà. L’atteggiamento espresso dal M5S – concludono i due consiglieri -, prima, dopo e durante l’incontro con la proprietà, è stato quello di mettere in chiaro che per noi lo sviluppo economico non può prescindere dall’ecosostenibilità e, se diremo di sì o di no all’impianto, non lo faremo con pregiudizi o spinti da chissà quale manovra, ma semplicemente perché ci saranno o meno le condizioni per realizzarlo”.