Interrogazione sui Costi della Politica

Maggiorazione per gli amministratori locali in pensione, Frattolin (M5S): «La giunta Serracchiani permette che si buttino al vento ogni mese 30 mila euro di soldi pubblici per tutelare i politici di professione»

«Invece di rivedere subito la disciplina relativa alla maggiorazione per gli amministratori locali in pensione, la giunta Serracchiani preferisce che si buttino al vento ogni mese decine di migliaia di euro aspettando una riforma degli enti locali che (forse) inizierà il suo iter appena in autunno. Ecco come il centrosinistra in questa regione spreca i soldi dei cittadini e continua a difendere i politici di professione. Ecco come nei fatti si tagliano i costi della politica!». La capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Eleonora Frattolin attacca duramente la decisione dell’esecutivo regionale di prendere tempo.

«Il tempo è denaro. E questo è denaro pubblico – replica Frattolin -. Solo negli ultimi 3 mesi – da quando cioè abbiamo sollevato la questione – abbiamo sprecato quasi 90 mila euro, finiti nelle tasche di tanti amministratori del Friuli Venezia Giulia ai quali, pur ricevendo già una pensione, è stata aumentata l’indennità di amministratore pubblico (tecnicamente “indennità mensile di funzione”), con un aggravio di costi per i bilanci degli enti pubblici anche del 50% per singola voce di spesa».

«Attenzione, non tutti gli amministratori locali hanno scelto di aumentarsi la “paghetta” – sottolinea la portavoce M5S -. Dall’indagine a tappeto che stiamo portando avanti, abbiamo infatti scoperto che in tanti hanno rinunciato a questo privilegio da vecchia politica. Finora abbiamo potuto verificare la situazione in 171 comuni sui 217 presenti complessivamente nel Friuli Venezia Giulia – rivela Frattolin -. Di questi 171, appena 35 hanno risposto che non riconoscono la maggiorazione. In ben 84 casi invece viene riconosciuto questo privilegio con un costo complessivo per le casse pubbliche di 29.425,70 euro ogni mese. Mancano all’appello ancora 46 comuni, alcuni dei quali fingono di non sapere che la trasparenza dei dati pubblici è un obbligo di legge (mentre 52 hanno dichiarato di non avere amministratori pensionati)».

«E mentre i costi lievitano molti enti locali sono in attesa di un’indicazione chiara in merito all’applicazione della delibera regionale. In un caso, in piena confusione mentale, sono arrivati a individuare la ratio di questo provvedimento nel fatto che “il pensionato percepisce un reddito evidentemente inferiore a quello che gli derivava da quanto era in attività quale lavoratore dipendente, autonomo o libero professionista”. In altri casi è stata anche interpellata la Corte dei Conti – ricorda la ancora capogruppo M5S -, poiché la maggiorazione agli amministratori pensionati andrebbe nettamente in contrasto con le indicazioni nazionali di riduzione dei costi e contenimento della spesa pubblica, nonché con la ratio generale dell’aumento previsto dalla delibera. Ma alla giunta Serracchiani – conclude Frattolin – tutto questo pare non interessare».