Il Movimento 5 Stelle risponde all’accusa di nichilismo rivolta dal capogruppo del pd monfalconese Paolo Frisenna.

 

Risulta incomprensibile l’affermazione di Frisenna perchè, a supporto dell’accusa di nichilismo, introduce un argomento, come l”installazione dei denitrificatori, estraneo dal contesto in cui era inserito il nostro intervento.

Il vero contesto è un camino di sessant’anni e una AIA in scadenza.

L’installazione dei denitrificatori ricorda il vecchio detto popolare “stucco, pittura e fa bella figura”.

Il problema qui non è essere o meno contrari ai denitrificatori (cosa alla quale noi siamo certamente favorevoli), le normative europee lo prevedono e dunque, l’obbligo dell’abbattimento degli inquinanti rendeva consultivo il parere dei comuni del mandamento.

Nessuno discute delle migliorie se sono obbligo di legge caro Frisenna, è qua che il suo intervento diventa strumentale e fuorviante.

A2a, per ottemperare alle normative vigenti sull’inquinamento del carbone, ha dovuto richiedere al Ministero dell’Ambiente un aggiornamento della autorizzazione integrata ambientale dove si era reso obbligatorio agire come se i denitrificatori fossero installati.

Da tempo la centrale aveva ridotto la produzione di energia per restare nei parametri imposti dalle leggi europee.

Il problema attuale è l’accelerazione di A2a sulla messa in opera dei denitrificatori.

Perchè l’azienda investe 25 milioni di euro prima della imminente scadenza dell’AIA? Non vorremmo che la risposta sia che l’azienda è evidentemente sicura di poter proseguire per altri anni con l’incenerimento del carbone al quale speriamo non si aggiungano i rifiuti, ammortizzando in breve tempo, la spesa dei denox.

“Caro capogruppo una domanda ci sorge. Perché l’amministrazione comunale non ha assunto una posizione politica con il ministero dell’ambiente, che chiedeva un parere consultivo? A nostro avviso le prescrizioni ai denox hanno avuto un preciso significato politico, hanno detto un SI al proseguo del carbone in una centrale obsoleta dove nessuna miglioria tecnologica cambia, di molto, la realtà: la realtà di una centrale sessantenne, adiacente alle abitazioni e con il camino più basso d’Europa . ”

Sappiamo perfettamente che l’Ufficio tecnico ha provveduto ad inviare prescrizioni. Da quanto abbiamo avuto modo di capire erano prescrizioni che non incidevano sul problema carbone si o carbone no. Oppure prescrizioni che non incidevano sull’installazione dei bomboloni di ammoniaca alti 40 metri, vicino alle abitazioni. L’amministrazione comunale avrebbe avuto facoltà di farlo in base alle normativa vigenti.

Questo era il momento giusto per dire NO AL CARBONE a Monfalcone.

Caro capogruppo siamo noi che ci sorprendiamo della sua incapacità di cogliere il messaggio del nostro comunicato. Una incapacità talmente palese che rasenta l’imbarazzo. Il messaggio era molto chiaro: la centrale non deve bruciare carbone, denox o non denox.

Non è accettabile che vengano macinati utili  sulle spalle della salute dei cittadini offendendo anche coloro che cercano soluzioni alternative ed INVESTONO il loro tempo in questa ricerca che, se lo lasci dire, è tutt’altro che una perdita di tempo.