Ferriera di Servola, questa mattina in Consiglio regionale la consegna della petizione sottoscritta da più di 10 mila cittadini

Due petizioni sottoscritte da oltre 10mila persone, una per fermare l’inquinamento causato dalla cokeria della Ferriera del quartiere triestino di Servola, l’altra perché lo storico Circolo Miani sempre di Trieste (esiste da 34 anni) non venga sfrattato, causa morosità da tre anni, dall’alloggio Ater che sta occupando e da cui è già stato intimato per sei volte di andarsene.

Le hanno presentate questa mattina al presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, il primo firmatario nonché presidente del Circolo Miani, Maurizio Fogar, e Romano Pezzetta del Circolo Servola Respira, accompagnati rispettivamente dai consiglieri regionali Andrea Ussai e Franco Rotelli.

Quanto alla prima petizione, Fogar ha ricordato che la stessa Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) nel 2009 ha stabilito che i fumi della Ferriera interessano un raggio di 5 chilometri, perciò anche la raccolta delle firme non è avvenuta solo nei soliti rioni di Servola, Chiarbola e San Sabba, ma anche nelle zone del centro città, riscontrando un interesse altissimo e immediato da parte della gente. Ciò che si chiede è la chiusura dell’impianto di cokeria; il fermo anche dell’altoforno, con la verifica del rispetto delle prescrizioni sui lavori di bonifica da effettuare indicati nella perizia della Procura della Repubblica e nelle prescrizioni regionali; il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso l’impiego del personale nella rimozione della cokeria e delle bonifiche e messe in sicurezza. Oltre al fatto – ha aggiunto Pezzetta – che i rilievi delle centraline sono inadeguati e non tengono conto dell’insieme dei fattori inquinanti che respiriamo.

Per quanto riguarda lo stabilimento siderurgico, la storica contrapposizione diritto alla salute/diritto al lavoro – ha affermato Ussai – è superata grazie allo sviluppo di attività di logistica e lavorazioni a freddo che permetteranno di mantenere invariato il livello occupazionale. Il consigliere ha, poi, ricordato la mozione presentata come M5S già nel 2013 affinché si intervenisse in salvaguardia della salute dei cittadini.

Per la seconda mozione, Rotelli ha parlato di sostegno basato sul principio della libertà e del diritto di discussione. Importante non è tanto ciò di cui il Circolo discute – ha detto – quanto il fatto che deve continuare a vivere ed esprimersi perché è un atto di democrazia. Un pensiero – ha reso noto Fogar – che hanno espresso, sottoscrivendo la petizione, personaggi famosi come Claudio Magris, Gherardo Colombo, Adriano Sofri e molti altri.

Da parte sua, il presidente Iacop ha sottolineato l’importanza di dare spazio, in Consiglio regionale, a temi come quello della salute e della salvaguardia dei cittadini, per altro già affrontati in passato con leggi, ordini del giorno e mozioni. Sono sicuro che le due petizioni – ha detto – non resteranno lettera morta nei cassetti delle Commissioni di merito a cui ho il compito di inviarle, ma saranno portate senza dubbio all’attenzione dell’Aula. Il problema inquinamento non interessa solo Trieste, ma è nazionale. È un tema che va affrontato a ogni livello, ce lo chiede anche l’Europa.

 

In merito al comunicato inviato oggi dall’Acon – Agenzia Consiglio Notizie sulla presentazione della petizione sulla Ferriera di Servola “Fermiamo l’inquinamento per la nostra salute e la nostra vita”, il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai tiene a precisare quanto segue:

 
“Solo attraverso la chiusura della cockeria e, eventualmente, dell’intera area a caldo dello stabilimento si può raggiungere l’obiettivo della riduzione delle emissioni diffuse con il conseguente superamento della contrapposizione fra diritto alla salute e diritto al lavoro, con i lavoratori della Ferriera che potrebbero comunque essere impiegati nelle altre attività previste dal Piano industriale di Arvedi, come il laminatoio e lo sviluppo della logistica, senza incidere pertanto sui livelli occupazionali”. 
 
A questo link il commento di Andrea Ussai: