EX CEMENTIZILLO: INFORMAZIONI SCONCERTANTI

L’impianto non solo è stato autorizzato a bruciare 29.700 tonnellate all’anno di rifiuti, ma anche una quantità illimitata di “css combustibile”, mentre l’Aia scade addirittura nel 2026

Da un documento consultabile sul sito del Ministero dell’Ambiente, oggi abbiamo appreso nuove informazioni sull’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata a suo tempo alla Cementizillo di Fanna.

Il documento in questione è la relazione annuale 2015 del Comitato di Vigilanza e Controllo che si occupa di verificare l’applicazione del DM 22/2013 (c.d. Decreto Clini) sull’utilizzo dei combustibili solidi secondari (css). In questa relazione si evidenzia che c’è molta confusione sulla distinzione tra “css rifiuto”, che continua ad essere considerato rifiuto e sottostare alle relative normative, e “css combustibile”, con caratteristiche qualitative superiori agli altri css e sottoposto a determinati trattamenti e verifiche, tanto da perdere la qualifica di rifiuto.

Il Comitato chiarisce di aver chiesto alle Regioni una lunga serie di informazioni sugli impianti che producono e che utilizzano “css combustibile”. In seguito ai documenti ricevuti, il Comitato evidenzia che:

“Nel caso degli impianti del Gruppo Sacci – Testi (FI) e Buzzi Unicem – Robilante (CN) e Cementizillo – Fanna (PN) le quantità di CSS combustibile non sono disponibili perché le AIA loro rilasciate (le uniche tre al momento per i cementifici in ITALIA) non prescrivono alcun limite sulle quantità di utilizzo. Il cementificio Holcim di Merone (VA), riportato in Tabella 1 è stato autorizzato unicamente a CSS rifiuto. I cementifici Robilante (CN) della Buzzi Unicem e Cementizillo – Fanna (PN) possono utilizzare sia CSS rifiuto sia CSS combustibile”.

Per la prima volta, pertanto, apprendiamo da tale documento che il cementificio di Maniago è autorizzato a bruciare 29.700 tonnellate all’anno di rifiuti e una quantità illimitata di “css combustibile”!

Perché è stata operata tale scelta? In sede di Conferenza di servizi si è parlato di “css combustibile” illimitato in aggiunta al “css rifiuto” (ex Cdr-Q)? Da dove arriverà il “css combustibile”, dato che non risultano nelle vicinanze impianti autorizzati alla produzione di tale combustibile (sempre secondo la relazione del Comitato ministeriale)?

Ma le sorprese non finiscono qui: proseguendo nella lettura del documento, nella tabella relativa agli impianti autorizzati, alla voce scadenza dell’Autorizzazione integrata ambientale, per il cementificio di Fanna leggiamo la seguente: 24/10/2020 × D. Lgs.46/14: 24/10/2026. Ottobre 2026?? Ma questo com’è possibile se nell’Autorizzazione regionale è indicata una validità di appena 6 anni?

Purtroppo abbiamo fatto una verifica sul Decreto Legislativo 46/2014, indicato in tale scheda e approvato solo due settimane dopo il rilascio dell’Aia alla Cementizillo, e in effetti tale norma stabilisce che “la durata dell’Autorizzazione integrata ambientale è stata raddoppiata rispetto ai termini di validità previsti nella precedente disciplina” ed “è di dodici anni per le installazioni che all’atto del rilascio dell’Autorizzazione risultino certificate secondo la norma UNI EN ISO 14001”.
Finora nessuno aveva mai parlato di autorizzazione a quantità illimitate di “css combustibile” (in aggiunta al “css rifiuto”) né di scadenza al 2026!

I cittadini e gli amministratori locali del territorio sono stati messi a conoscenza di queste informazioni sconcertanti? In nome della trasparenza di accesso alle informazioni, dov’è possibile reperire tali elementi all’interno del sito istituzionale della Regione o dei documenti autorizzativi pubblicati?