ELETTRODOTTO TERNA BOCCIATO: VITTORIA DEI CITTADINI E DEL M5S

Con il parere n. 3320 del 17 giugno 2016 anche il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha espresso parere negativo circa la compatibilità ambientale relativa al procedimento avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico concernente l’intervento “Elettrodotto 380 Kv S.E. Udine Ovest – S.E. Redipuglia ed opere connesse”. Bene, alla luce di questa ennesima bocciatura dell’opera non possiamo non ricordare che da più di un anno, dopo la Sentenza del Consiglio di Stato che dava ragione ai cittadini e ai comuni ricorrenti contro la positiva pronuncia di compatibilità ambientale (emessa dai Ministeri in data 21 luglio 2011) e anche contro l’autorizzazione alla costruzione dell’opera (decreto interministeriale n. 239/EL-146/181/2013 del 12 marzo 2013), la presidente Debora Serracchiani è andata avanti a sostenere che per far ripartire i lavori “basta una carta”. Il 7 marzo scorso, a Cividale del Friuli, è arrivata ad affermare che “non è possibile che l’elettrodotto Udine ovest-Redipuglia sia costruito al 75 per cento ma risulti bloccato perché manca una carta”. Ebbene con il parere del Mibac quella carta adesso è arrivata ed è sulle scrivanie della presidente Serracchiani e dell’assessore Vito che però, finora, si sono guardate bene dal commentare la notizia.
 
Eppure il parere è schiacciante e, oltre ad accogliere tutte le osservazioni del MoVimento 5 Stelle spedite ai Ministeri competenti due mesi fa, dichiara anche che non c’è possibilità di mitigare l’impatto che l’opera avrà sul Paesaggio, impatto che viene definito “Alto” e non certo “Basso” come sempre sostenuto da Terna.
 
Il parere del Mibac, interviene anche sulla scelta di Terna di non voler presentare un’alternativa possibile. Questa posizione viene infatti censurata e l’azienda viene accusata di aver argomentato in modo molto povero le sue ragioni. E pensare che le stesse cose le contestavamo noi in Aula un mese fa ma l’assessore Vito ci rispose che sarebbero state “mantenute salve le valutazioni ambientali già effettuate e pertanto non risultano oggetto di nuova verifica gli aspetti relativi ad analisi di possibili alternative progettuali”. Un abbaglio che abbiamo denunciato in Aula, sia a Trieste che alla Camera dei Deputati e ora il Ministero accoglie le nostre osservazioni facendole proprie.
 
Il parere richiama, altresì, l’orientamento consolidato del Consiglio di Stato che “maggiormente richiede per la legittimità amministrativa che nuove opere non deturpino ulteriormente l’ambiente protetto (cfr Consiglio di Stato Sez VI 27 aprile 2016 n. 2377, pag. 5).
 
Adesso che è arrivata la Carta tanto attesa dalla presidente Serracchiani (anche se il contenuto non è quello che lei si aspettava), la giunta regionale ci dia finalmente ragione, accolga la nostra mozione annunciata ieri nel prossimo Consiglio regionale , chieda l’interramento dell’elettrodotto e si batta per l’abbattimento dei piloni che deturpano il paesaggio.
 
Questa è una vittoria, certamente, del MoVimento 5 Stelle, ma soprattutto dei cittadini, di quei sindaci “ribelli” che hanno orgogliosamente difeso il paesaggio della nostra Regione e del Comitato per la Difesa del Friuli Rurale. Ma, soprattutto, è l’ennesima sconfitta di chi si è piegato, troppo spesso, alle sole volontà di Terna, invece di difendere il nostro territorio.