DIFESA: SULLE ESERCITAZIONI DEGLI AEREI AMERICANI DI AVIANO INTERVENGA IL GOVERNO

«Periodicamente dalla base militare USA di Aviano decollano velivoli dello stormo denominato “Fighter Wing” che, pur essendo adibiti a semplici esercitazioni, sorvolano i cieli delle cittadine antistanti, molto spesso a bassissima quota, causando rumori assordanti e generando preoccupazione e disagi nella collettività. L’ultimo episodio del genere è avvenuto poche settimane fa, allorquando numerosi cittadini hanno segnalato di essere stati costretti, nei minuti di durata del volo, a tapparsi le orecchie a causa del frastuono provocato dal velivolo».

Lo affermano la deputata bresciana Tatiana Basilio, componente del Gruppo “Movimento 5 Stelle” presso la IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, e la consigliera regionale del “Movimento 5 Stelle” Eleonora Frattolin, commentando la presentazione di una interrogazione parlamentare diretta ai Ministri della Difesa e dell’Interno, avente ad oggetto la recente esercitazione militare di un velivolo decollato dalla base americana di Aviano l’11 gennaio scorso, che ha generato un boom sonico tale da indurre numerosi cittadini a tapparsi le orecchie.

«Da tanti, troppi anni – prosegue la deputata Basilio – assistiamo ad un uso “disinvolto” dei mezzi e dei velivoli americani nei nostri territori. Concedere l’uso di basi militari ai nostri “alleati” non significa lasciare loro campo libero di poter effettuare esercitazioni e manovre in assenza di ogni più elementare regola di condotta. Le basi devono saper “convivere”, invece, con i territori ospitanti, senza ledere la tranquillità dei nostri concittadini. Per tali ragioni, ho ritenuto opportuno sensibilizzare della questione i Ministri Pinotti e Minniti affinché, anche attraverso le prefetture e i sindaci coinvolti, possano varare “linee-guida” per una pacifica convivenza tra militari americani e cittadini italiani nelle aree di pertinenza delle basi. Questa volta si è trattato del superamento della barriera del suono, ma non dimentichiamoci della strage del Cermis del 1998, allorquando un velivolo americano a bassa quota causò la morte di venti persone, per cause ancora tutte da chiarire».

«Durante la discussione alla Camera dei Deputati di una pregiudiziale di incostituzionalità per l’ennesimo decreto-legge di proroga delle missioni internazionali, ho dichiarato che sono trascorsi più di 70 anni dal termine della II Guerra Mondiale e il nostro Paese ha già pagato lo sconto per aver perso la guerra ed essere stato liberato dal Fascismo e dal Nazismo, ora vorremmo decidere chi ospitare in Italia ed avere voce in capitolo. I nostri cieli non possono essere oggetto di scorribande di velivoli statunitensi» conclude la deputata Basilio.

«Nel Friuli Venezia Giulia – aggiunge la consigliera regionale M5S Eleonora Frattolin – abbiamo più volte sollevato l’opportunità di ridiscutere la permanenza delle basi militari sul nostro territorio e abbiamo posto diverse interrogazioni sulla questione, non da ultimo sull’ormai certa presenza di testate nucleari, mai ricevendo effettive risposte con la giustificazione che non è tema di competenza regionale. Ci auguriamo che interrogando direttamente il Governo non si assista al solito scarico di responsabilità: a chi spetta tutelare gli interessi dei cittadini?» chiede in chiusura la consigliera Eleonora Frattolin.