CONTINUA IL PRESSING PER FARE CHIAREZZA SU BONIFICHE, CRONOPROGRAMMA, STANZIAMENTI MILIONARI E RITARDI DECENNALI DI ALCUNE OPERE

L’articolo 168 del Regolamento interno del Consiglio regionale prevede la possibilità di svolgere inchieste consiliari su materie di pubblico interesse. Sfruttando questa opportunità abbiamo presentato una mozione per realizzare una inchiesta dedicata al risanamento ambientale della zona industriale di Trieste con la Ferriera di Servola, dichiarata “area di crisi industriale complessa”, e della laguna di Grado e Marano dove si trova l’ex Caffaro di Torviscosa, definita “area di interesse nazionale per le bonifiche”. È la terza volta che chiediamo al Consiglio regionale di aprire un’inchiesta – le prime due riguardavano il consumo energetico e Mediocredito FVG – e per la terza volta i consiglieri regionali di tutte le altre forze politiche hanno preso paura. Il Consiglio ha deciso, infatti, di non approvare la nostra mozione ma di convocare, la IV Commissione per approfondire i temi delle bonifiche, del cronoprogramma, dei milioni di euro stanziati e dei ritardi anche decennali nella realizzazione di alcune opere: commissione di inchiesta no, commissione si.

Va benissimo, ovviamente, discutere questi argomenti in Commissione. Visto, però, che pare impossibile istituire una indagine consiliare, a questo punto chiediamo che venga sostituito l’articolo 168 del Regolamento. Se indagare non sta bene, si trasformi almeno una parola tanto spaventevole come “inchiesta” con una definizione più rassicurante come “commissione di approfondimento”.

In conclusione ricordiamo che le inchieste su queste vicende esistono già e vengono portate avanti da altri organi competenti in materia. Non va dimenticata la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e illeciti ambientali ad esse correlati, che nello scorso luglio ha ascoltato anche la presidente Serracchiani, per cui ci sembra surreale che di queste vicende se ne occupi chiunque tranne il Consiglio regionale visto che i soldi pubblici utilizzati sono anche quelli del Friuli Venezia Giulia.

Il nostro intento era quello di poter consultare tutti i documenti e i dati a disposizione e, se possibile, accelerare l’iter nel rispetto dell’ambiente e della normativa vigente, facendo intervenire in Consiglio anche tutti gli altri soggetti coinvolti negli ultimi anni su queste vicende. Con la mozione di oggi abbiamo raggiunto il nostro scopo.