Commercio equo e solidale, come intende muoversi la Regione?

Un’interrogazione per fare luce sulla mancata corresponsione del contributo al Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo e alla Bottega di Lauzacco e capire le intenzioni della Giunta regionale sulle risorse, attualmente a zero, per il 2019 a favore dell’equo e solidale, a pochi giorni dall’11 maggio, terza Fiera e Giornata regionale dedicata a questo particolare tipo di commercio. L’ha presentata il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai.

Il CVCS ha presentato la domanda nei termini previsti dalla legge regionale. Tempi rispettati e documentazione in regola anche per quanto concerne la Bottega di Lauzacco. “Eppure – spiega Ussai – entrambi non risultano nella graduatoria emessa con un Decreto di ottobre 2018”. Dopo la richiesta di chiarimenti da parte dello stesso CVCS, a febbraio la risposta della Regione è stata la seguente: “Si informa codesta Associazione che l’istanza di contributo in argomento non risulta essere stata mai inoltrata all’ufficio istruttore pur risultando – come successivamente verificato – regolarmente pervenuta al protocollo dell’Amministrazione regionale”.

“Il Centro ha quindi chiesto di essere ammesso al contributo sulla base dell’ammissione di errore ma ad oggi non ha ancora ricevuto alcuna risposta – fa sapere l’esponente M5S -. Il mancanto ottenimento del contributo finisce per incidere non poco sulla disponibilità finanziaria e sull’attività delle botteghe che praticano il commercio equo e solidale”.

“Oltre a questi casi di mancata assegnazione di un contributo a cui le due realtà hanno diritto – conclude Ussai – dobbiamo registrare come, dal Bilancio finanziario regionale, il capitolo relativo allo sviluppo dell’equo e solidale risulti non finanziato per l’anno in corso. E anche per quanto riguarda la cooperazione internazionale, si corre il rischio che i bandi slittino al 2020. Ci auguriamo che si intervenga con adeguate risorse per promuovere scambi commerciali con produttori prevalentemente di Paesi in via di sviluppo. Se si vuole portare avanti il concetto di ‘aiutiamoli a casa loro’, quella del commercio equo e solidale è indubbiamente un’ottima occasione”.