BOCCIAMO IL METODO USATO PER LA FUSIONE TRA CODROIPO E CAMINO

«Calata dall’alto, pilotata a suon di costosissimi spot pubblicitari e organizzata nelle segrete stanze di due sindaci di un “certo” centro-destra – uno anche in scadenza – che non hanno alcun interesse nel coinvolgere i loro cittadini». È netta la bocciatura da parte del MoVimento 5 Stelle in merito al metodo imposto per giungere in fretta e furia alla fusione fra i comuni di Codroipo e Camino.

«Sulla base delle regole imposte dall’Unione europea, l’unica cosa che i piccoli comuni possono fare per garantire servizi adeguati ai loro cittadini nel rispetto della partecipazione democratica è quella di fondersi fra loro. Questo processo però – sottolinea la capogruppo del M5S in Consiglio regionale Elena Bianchi – deve essere partecipato, progressivo e largamente condiviso dai cittadini. Non può trattarsi di una decisione estemporanea presa dalle amministrazioni per “cogliere l’occasione” come sta avvenendo nel caso di Codroipo e Camino dove finirà per pesare enormemente la diversa dimensione dei due comuni, con Codroipo che conta ben 16 mila residenti e Camino che non arriva neppure a 2 mila!».

«Quando si va a intaccare l’identità di due comunità, non possono certo essere i maggiori introiti la motivazione principale. Anche per questo – aggiunge Bianchi – siamo fortemente contrari alle modalità con cui si è imposta alle popolazioni questa decisione improvvisa. Non possiamo accettare in silenzio questo referendum. Bisogna indire invece nuove elezioni e i candidati alla carica di sindaco devono esplicitare nei loro programmi la volontà di fondere i due comuni. A quel punto i cittadini, attraverso il voto, potranno esprimersi liberamente sul progetto di fusione. È lo stesso metodo usato per l’ipotesi di fusione fra Monfalcone, Ronchi e Staranzano dove il Movimento 5 Stelle aveva inserito nel programma il proprio parere favorevole, aveva contribuito a raccogliere le firme e oggi si batte convintamente per il “sì”».

«Decisioni così importanti per il futuro di due o più comunità – conclude la portavoce del M5S – non possono scaturire dal nulla senza prima una chiara e onesta consultazione dei cittadini».